Moldova, l’Europa è in bilico: lotta all’ultimo voto per l’ingresso nell’Ue

21.10.2024
Moldova, l'Europa è in bilico: lotta all'ultimo voto per l'ingresso nell'Ue
Moldova, l'Europa è in bilico: lotta all'ultimo voto per l'ingresso nell'Ue

La presidente pro-occidentale Maia Sandu va al ballottaggio col filorusso Alexandr Stoianoglo. Raffica di arresti di persone accusate di aver preso soldi dal Cremlino per influenzare il referendum

Spoglio al fotofinish alle elezioni nella repubblica di Moldova. La presidente pro-europeista e filo-occidentale Maia Sandu è in vantaggio nel primo turno delle presidenziali, mentre il referendum che chiedeva di inserire nella costituzione l’adesione all’Unione europea resta invece in bilico. Così come l’ex Repubblica socialista sovietica, che non sa decidersi se propendere definitivamente per Bruxelles e le altre capitali europee o restare agganciata alla Russia di Vladimir Putin. Secondo le autorità locali, il Cremlino avrebbe portato avanti una “guerra ibrida” per influenzare – tramite brogli e disinformazione – lo scontro elettorale e impedire la vittoria del Sì pro-Ue al referendum. 

Maia Sandu al ballottaggio con  Alexandr Stoianoglo

Maia Sandu, l’economista moldava e presidente del Paese dal 2020, è rimasta un po’ delusa. Niente passaggio al primo turno, come sperava, ma è comunque in vantaggio con il 38 per cento dei voti. Al ballottaggio dovrà scontrarsi con il rivale socialista Alexandr Stoianoglo, che ha ottenuto il 28 per cento dei voti. Si scontreranno alle urne fra due settimane, il 3 novembre.

Ma un altro voto attendeva i cittadini della Repubblica di Moldova, nome assunto dopo l’uscita dall’alveo dell’Unione sovietica al posto di Moldavia. Si tratta del referendum consultivo che chiedeva di inserire nella Costituzione il percorso di adesione all’Unione Europea. Anche qui risultati sono diversi rispetto alle attese della presidente in carica: i risultati quasi definitivi, vedono il sì e il no separati da una manciata di voti. Un Paese quindi spaccato, che deve aspettare il conteggio fino all’ultima scheda. Si prevede un caos di ricorsi e schede da riconteggiare.

La lotta tra giovani pro-Ue e anziani filo-russi

A inasprire le relazioni fra Moldova e Russia, c’è stata la richiesta di adesione all’Ue da parte di Chisinau, subito dopo l’invasione dell’Ucraina. Il paese a giugno 2022 ha ottenuto così lo status di candidato insieme all’Ucraina. Il voto del 20 ottobre nell’ex repubblica sovietica evidenzia però una spaccatura all’interno della società moldava. Da un lato i nostalgici filorussi, soprattutto anziani che abitano nelle zone rurali, dall’altro le giovani generazioni che abitano in città o vivono all’estero. È quest’ultimo il nocciolo duro su cui la presidente Sandu conta di più per l’ingresso nell’Ue, ma potrebbero non bastare. 

L’influenza della Russia sul voto in Moldova

Con oltre il 98 per cento delle schede scrutinate, il “Sì” è in vantaggio con il 50,03 per cento (per 730.832 voti) mentre il “No” è al 49,97 per cento (730.088 voti): lo scarto è di soli 744 voti.

Secondo i primi dati della diaspora Moldova il 77,91% (152.837 persone) è a favore dell’integrazione europea, il 22,09% (43.324 persone) è contrario. Nelle regioni autonome moldave filo russe invece la maggior parte della popolazione sarebbe contraria all’adesione all’Ue: in Gagauzia il no ha raggiunto il 94,84 per cento dei voti, in Transnistria è a più del 60%. Entrambe le realtà – che già godono di una particolare autonomia da Chisinau – sarebbero pronte a chiedere l’indipendenza in caso di ingresso della Repubblica della Moldova nell’Unione Europea. 

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