Morte a Villa Pamphili, incertezze sul vero nome di Rexal Ford. L’amico: “Non può essere stato lui”

16.06.2025 14:55
Morte a Villa Pamphili, incertezze sul vero nome di Rexal Ford. L’amico: “Non può essere stato lui”

Roma, 16 giugno 2025 – La donna trovata senza vita a Villa Pamphili con la figlia di pochi mesi, deceduta strangolata, non ha ancora un’identità ufficiale. Secondo le informazioni raccolte dalle forze dell’ordine, dopo l’arresto in Grecia di Rexal Ford, l’americano accusato di omicidio e occultamento di cadavere, sembra che la giovane si facesse chiamare Stella. Aveva circa trent’anni e la sua nazionalità è ancora incerta: potrebbe essere ucraina o russa. Un amico della coppia, Oskar ‘El Mariachi’, un noto cantante messicano, ha dichiarato di aver vissuto con loro a Malta, aggiungendo: “Rexal e sua moglie erano felici e non avevano problemi di denaro. Rexal sosteneva di possedere anche una casa a Roma, o almeno un luogo dove appoggiarsi”, riporta Attuale.

Rexal Ford è stato fermato a Roma, due giorni prima del rinvenimento dei cadaveri a Villa Pamphili. L’uomo sostiene di essere il padre della neonata, trovata strangolata accanto alla madre.

L’amico della coppia: “Non può essere stato lui”

Oskar, intervistato da un quotidiano locale, ha sottolineato che la descrizione di Ford non corrisponde a quella di un senzatetto, affermando che l’uomo possedeva diversi immobili e affittava case tramite Airbnb. È curioso notare che la coppia è stata avvistata mentre dormiva in una tenda nel parco prima del ritrovamento. Oskar afferma di non conoscere il vero nome della donna, spiegando: “Il suo soprannome era Stella, ma non credo fosse il suo vero nome. Mi sembra che fosse russa, o forse islandese, comunque proveniente dal Nord Europa.”

Nonostante la situazione, Oskar è fiducioso riguardo all’innocenza di Rexal Ford: “È un uomo di pace, un viaggiatore come me. Deve essere successo qualcosa di imprevisto. Lei era una geniale informatica, una sorta di hacker, un Robin Hood della rete. Ford non era a conoscenza di tutto ciò che faceva. Purtroppo, qualcuno potrebbe averle recato danno a causa del suo lavoro”. Inoltre, Ford sembrava avere molteplici interessi: regista, sceneggiatore e produttore, proveniente da una famiglia di artisti. Egli stesso affermava di essere il figlio della rockstar Lita Ford e non appariva affatto come un trasgressore. Disegnava anche progetti per un film da girare tra Roma e Firenze.

Rexal Ford in carcere in Grecia: giallo sull’identità

Da ultime informazioni raccolte dagli inquirenti, pare che la coppia avesse viaggiato attraverso la Russia prima di arrivare in Italia, dopo un soggiorno a Malta. Rexal Ford, ora di 46 anni, è detenuto nel carcere di Volos, affacciato sul golfo di Pagaseo, dove è stato trasferito dopo il suo arresto sull’isola di Skiathos. La sua identità è tutt’ora oggetto di verifiche; si sospetta che negli Stati Uniti avesse un altro nome.

Fino a due mesi per l’estradizione

Nell’ordine di arresto a Ford è imputato l’omicidio volontario della neonata tramite strangolamento, con aggravanti legate all’età della vittima e occultamento del cadavere. Ulteriori aggravanti, come quella della parentela, saranno confermate solo dopo che un test del DNA dimostrerà che Ford sia effettivamente il padre della bambina, come egli stesso sostiene.

Occorreranno almeno 20 giorni per completare la richiesta di estradizione: se l’accusato deciderà di opporsi e richiederà di essere trasferito negli Stati Uniti – come sembra probabile – i tempi potrebbero allungarsi fino a due mesi.

Ford era stato fermato a Roma con la bimba in braccio, due giorni prima della scoperta dei corpi a Villa Pamphili. La neonata indossava una tutina rosa, identica a quella recuperata dagli agenti in un cassonetto della spazzatura.

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