Musk alla Casa Bianca con Trump, il discorso degli Obama per Harris che manda in visibilio i Dem

21.08.2024
Musk alla Casa Bianca con Trump, il discorso degli Obama per Harris che manda in visibilio i Dem
Musk alla Casa Bianca con Trump, il discorso degli Obama per Harris che manda in visibilio i Dem

Il secondo giorno della convention democratica ha visto l’ex presidente e la ex first lady protagonisti assoluti. Il Repubblicano in difficoltà prova a convincere gli elettori coinvolgendo il patron della Tesla

Le star della seconda giornata della convention dei Democratici Usa sono stati senza ombra di dubbio Barack e Michelle Obama. L’ex presidente, tra i leader più amati della storia del Paese, e sua moglie, la donna che molti avrebbero voluto come candidata contro Trump, ma che si è sempre rifiutata di entrare in politica in prima persona, si sono alternati sul palco e hanno parlato per un’ora. E hanno mandato in visibilio i 50mila delegati e spettatori presenti allo United Center di Chicago, in Illinois.

Il debito con Harris

I due sono molto legati a Kamala Harris, la candidata alle elezioni presidenziali del prossimo novembre, e Obama ha verso di lei anche un debito di gratitudine. Quando lui si candidò alle primarie democratiche nel 2008 lei, all’epoca procuratore distrettuale di San Francisco, fu una delle poche californiane che ricoprivano una carica elettiva, e una delle poche nel Partito Democratico in generale, ad appoggiare Obama. La maggior parte dei big si schierarono a favore di Hillary Clinton, moglie dell’ex presidente Bill Clinton e senatrice di New York. E ora gli Obama sono intenzionati a ripagare il debito.

I “lavori da neri”

Entrambi hanno usato il loro discorso per attaccare Donald Trump, l’uomo che aveva condotto una campagna pluriennale per mettere in dubbio il luogo di nascita di Barack Obama, accusandolo di non essere statunitense. “Per anni, Donald Trump ha fatto tutto ciò che era in suo potere per cercare di far sì che la gente avesse paura di noi”, ha detto Michelle Obama, sostenendo che “la sua visione limitata e ristretta del mondo lo ha fatto sentire minacciato dall’esistenza di due persone che lavorano duramente, che hanno ricevuto un’istruzione elevata e hanno avuto successo e che si dà il caso che siano nere”.

L’ex first lady ha poi preso di mira il repubblicano per le sue frasi sugli immigrati che starebbero prendendo “posti di lavoro da neri” e “posti di lavoro da ispanici”. “Chi gli dirà che il posto di lavoro che sta cercando potrebbe essere uno di quei ‘lavori da neri’?”, ha detto Michelle tra gli applausi scroscianti.

Le frecciate di Obama

Quando l’ex first lady ha poi lasciato il posto al marito, i due si sono abbracciati e baciati. Poi lui ha esordito: “Sono l’unica persona abbastanza stupida da parlare dopo Michelle Obama”. E in effetti, nonostante il suo grande carisma e le sue capacità oratorie, non è riuscito a eguagliare l’entusiasmo scatenato da sua moglie, pur ricevendo moltissimi applausi e standing ovation. E anche lui ha attaccato duramente Trump.

“Ecco un miliardario di 78 anni che non ha mai smesso di lamentarsi dei suoi problemi da quando è sceso dalla sua scala mobile dorata nove anni fa”, ha detto l’ex presidente.

“È stato un flusso costante di lamentele e rimostranze che è peggiorato ora che teme di perdere contro Kamala”, ha continuato, criticando la fissazione del suo successore per l’utilizzo di “soprannomi infantili”, le sue “folli teorie cospirative” e “questa strana ossessione per le dimensioni della folla”, ha detto riferendosi alle rivendicazioni di Trump di aver parlato a folle superiori anche a quelle di Martin Luther King Jr. A quel punto, Obama ha tenuto le mani unite in un modo che implicava una certa preoccupazione per le proporzioni maschili tra gli applausi e le risate della folla.

E sul palco della convention sono saliti anche Doug Emhoff, il marito di Kamala Harris, il ‘second gentleman’, che ha fatto un racconto molto personale del suo rapporto con la vicepresidente, nonché altre due star del partito, i rappresentanti dell’ala più progressista: Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez. Tutti hanno tessuto le lodi di Kamala Harris (seppur Sanders le ha mandato qualche frecciata provando a tirarla più a sinistra) e hanno criticato Trump.

Trump in difficoltà

E quest’ultimo continua ad apparire in difficoltà, con il partito che gli chiede di lasciar perdere gli attacchi personali e concentrarsi sulle proposte politiche ed economiche. Cosa che lui sembra incapace di fare. In uno dei suoi ultimi comizi ha detto che “la bellezza” sarebbe una delle armi di Harris, rivendicando poi: “Io sono più bello di lei”. Il tycoon poi, in un’intervista alla Reuters, ha detto che sarebbe pronto a dare a Elon Musk un ruolo di consigliere o di membro del suo gabinetto in caso di vittoria.

Alla domanda se prenderebbe in considerazione la possibilità, Trump ha detto che Musk “è un ragazzo molto intelligente. Lo farei sicuramente. È un ragazzo brillante”. La risposta del patron della Tesla è arrivata qualche ora dopo su X: “Sono disposto a servire”, ha scritto sul suo social, postando una sua foto in giacca e cravatta, mentre finge di intervenir da un ipotetico palco con alle spalle la bandiera americana e la scritta “Dipartimento dell’efficienza governativa”.

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