Musk e gli attacchi dei sostenitori di Trump: Bannon avverte «saresti cacciato»

06.07.2025 23:35
Musk e gli attacchi dei sostenitori di Trump: Bannon avverte «saresti cacciato»

La Fondazione del Partito Americano di Elon Musk: Tra Critiche e Opportunità

NEW YORK – Nei recenti sviluppi politici americani, l’annuncio della creazione dell’America Party da parte di Elon Musk ha sollevato un certo scalpore. Le parole di Scott Bessent, ex segretario al Tesoro, risuonano particolarmente forti: “Nessuno è bravo come lui a gestire quelle aziende. Per questo immagino che i suoi vari consigli d’amministrazione non abbiano gradito l’annuncio e lo incoraggeranno a concentrarsi sul suo lavoro d’imprenditore, non sulla politica”, riporta Attuale.

Il messaggio lanciato sulla piattaforma di Musk, X, ha creato un’ondata di risposte, in particolare provenienti dal mondo politico. Bessent ha commentato, “Se controlla i sondaggi, vedrà che Elon invece non era popolare”, sottolineando la sfida che Musk dovrà affrontare nel proporsi come leader politico. L’alternanza di cautela e sarcasmo è evidente, con l’ideologo del “Maga”, Steve Bannon, che ha apostrofato Musk come “lo scemo, il buffone” in un suo podcast. Successivamente, lo ha minacciato di espulsione, definendolo “un non americano che fonda il Partito America”.

Il tono di Musk non è stato da meno. Rivolgendosi a Bannon, è passato agli insulti: “Ciccione, ubriacone, maiale: stavolta andrai in galera e ci resterai a lungo, devi pagare per una vita di crimini”. Questa rissa verbale mette in luce le tensioni non solo personali, ma anche ideologiche, tra Musk e i membri del movimento populista.

Dal punto di vista strutturale, la creazione di un partito richiede una solida infrastruttura. Attualmente, la sede legale del nuovo partito è presso gli uffici di SpaceX a Hawthorne, California, e il tesoriere incaricato è Vaibhav Taneja, CFO di Tesla. Tuttavia, Musk dovrà differenziarsi dal trumpismo per attrarre voti e affinare la sua proposta politica, puntando su temi come l’austerità e la privacy.

Uno degli obiettivi strategici di Musk sembra essere quello di diventare un ago della bilancia nei principali organi legislativi. “Un modo per raggiungere questo obiettivo sarebbe concentrarsi su soli 2 o 3 seggi al Senato e 8-10 distretti della Camera. Dati i margini legislativi ridottissimi, questo sarebbe sufficiente per fungere da voto decisivo sulle leggi controverse”, ha affermato Bessent. Questo approccio suggerisce un’aspirazione a ottenere un’influenza maggiore senza la necessità di una maggioranza schiacciante.

Infine, la reazione di Donald Trump non si è fatta attendere. Prima dell’annuncio ufficiale di Musk, l’ex presidente degli Stati Uniti aveva già ventilato l’idea di una possibile espulsione di Musk per via di presunti abusi di visto, un’altra prova delle frizioni persistenti tra le due figure.

Da queste dinamiche, emerge un quadro complesso in cui personalità, visioni politiche e strategie di lungo termine potrebbero incrociarsi in modi inaspettati, delineando un futuro incerto per il nuovo partito di Musk. Resta da vedere se, nel giro di poco tempo, riuscirà a trovare un proprio spazio nell’arena politica americana o se le delusioni elettorali saranno il suo destino.

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