Nardella e l’agricoltura Ue: “Nessun taglio ai fondi o torneranno i trattori”

13.06.2025 11:15
Nardella e l'agricoltura Ue: "Nessun taglio ai fondi o torneranno i trattori"

Mondo Agricolo in Subbuglio per il Futuro del Sostegno Europeo

Il settore agricolo è attualmente in uno stato di grande allerta riguardo al futuro del sostegno europeo, un tema di rilevante attualità emerso durante un dibattito all’Agrofutura Festival, tenutosi recentemente a Firenze, riporta Attuale.

Durante l’evento, Dario Nardella, europarlamentare del Partito Democratico e membro della commissione agricoltura, ha manifestato preoccupazioni significative. “Nel caso in cui si dovessero attuare tagli ai contributi per il settore, assisteremo probabilmente a nuove manifestazioni di protesta con i trattori, questa volta anche a Bruxelles”, ha avvertito.

La Commissione europea sta considerando di accorpare in un unico fondo la Politica Agricola Comune (PAC) e la Politica di Coesione per il bilancio UE 2028-2034. Questa decisione, che è attesa per il prossimo luglio, potrebbe compromettere drasticamente il sistema di aiuti per il comparto agricolo.

“La Commissione ha già predisposto i documenti necessari per il bilancio unificato. Questo comporterebbe, dopo 60 anni, l’abbandono della politica agricola europea, con conseguenti tagli che attualmente ammontano a circa un terzo del bilancio europeo. Si tratta di un passo indietro senza precedenti, frutto di una visione centralizzatrice e riduttiva, un autentico disastro”, ha chiarito Nardella.

Si pone quindi la questione: quali strategie può mettere in atto il Parlamento europeo per opporsi a una decisione così avversa in un contesto globale sempre più instabile?

“Il Parlamento rappresenta l’unica entità capace di bloccare una misura così insensata e si impegnerà al massimo per rafforzare l’autonomia e l’efficacia della nuova PAC. Sarà fondamentale un’azione coordinata tra i vari gruppi politici e le associazioni agricole, che dovranno prepararsi rapidamente”, ha continuato l’europarlamentare.

Tuttavia, c’è un forte timore di tornare a schemi nazionali unici?

“Questa è non solo una possibilità, ma una certezza. Un bilancio europeo centralizzato riporterà l’Europa verso un modello intergovernativo, riducendo l’autonomia e la strategia agricola europea a negoziati bilaterali tra Stati membri e Commissione, come già accaduto con il PNRR. L’Europa rischia di perdere la sua identità agricola”, ha avvertito.

Che tipo di reazioni si prevedono a questi cambiamenti?

“La presidente Von der Leyen potrebbe sottovalutare la risposta degli agricoltori: il settore è già in crisi a causa dei danni derivanti dall’emergenza climatica, il calo dei redditi e le minacce dei dazi statunitensi. In questo clima, se la Commissione non si fermerà, potremmo assistere a un incremento delle proteste dei trattori a Bruxelles, che saranno più numerosi rispetto all’anno scorso”, ha concluso Nardella.

Per l’Italia, ci sono ulteriori preoccupazioni riguardo a diverse decisioni europee che riguardano i prodotti del made in Italy, in particolare il ‘Pacchetto vino’.

“Il settore vinicolo sta affrontando difficoltà a causa della diminuzione dei consumi. Le misure previste dal ‘pacchetto vino’ potrebbero rivelarsi un valido aiuto, portando benefici significativi per le aziende italiane. Tuttavia, è essenziale avere il coraggio di aprirsi a nuovi mercati e investire in innovazione per dare nuova spinta al settore”, ha affermato.

Focalizzandosi sulle etichettature, quali sono le prospettive?

“Stiamo sviluppando un piano coerente per fornire informazioni ai consumatori su etichettatura nutrizionale, salute e origine. Per il vino e gli alcolici, per esempio, è poco sensato adottare etichettature allarmistiche simili a quelle che già esistono in Irlanda, che avvertono ‘il vino uccide’. Al contrario, il cittadino ha bisogno di informazioni complete, trasparenti e imparziali, e ciò sarà possibile grazie all’etichetta digitale europea”, ha detto Nardella.

Restano tuttavia preoccupazioni relative all’introduzione del ‘semaforo’ sugli alimenti: è giustificabile equiparare il lardo di Colonnata a un fast food?

“Dobbiamo abbandonare definitivamente il modello nutriscore promosso da alcune catene di grande distribuzione francesi, poiché non garantisce un’informazione corretta ai consumatori e penalizza ingiustamente molti prodotti italiani e della dieta mediterranea. Intendiamo discuterne con il commissario europeo alla salute, Varhelij, che verrà presto in Toscana”, ha concluso.

Infine, si stanno svolgendo valutazioni post-referendum: gli animi riformisti torneranno a farsi sentire per mettere all’angolo la segretaria Schlein?

“Non è il momento per una resa dei conti, ma per un confronto profondo e collettivo sul messaggio che arriva dai cittadini, alla luce del fallimento di questo referendum, che era altamente politicizzato e complesso. Servono responsabilità e generosità da parte di tutto il gruppo dirigente del PD per capire come possiamo migliorarci, partendo da un programma alternativo per governare la Repubblica”, ha concluso Nardella.

Da non perdere