Nave umanitaria fermata dall’esercito israeliano, arrestati 21 attivisti tra cui due italiani

27.07.2025 12:45
Nave umanitaria fermata dall'esercito israeliano, arrestati 21 attivisti tra cui due italiani

Sequestro della nave Handala da parte di Israele

L’equipaggio della nave Handala, appartenente alla Freedom Flotilla Coalition, ha raggiunto il porto di Ashdod, in Israele, dopo essere stato intercettato dall’esercito israeliano mentre si dirigeva verso Gaza per consegnare aiuti umanitari. A bordo dell’imbarcazione si trovavano 21 persone, tra cui il professor Antonio Mazzeo, riconosciuto per il suo attivismo. Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord e già viceministro al Mef, ha esortato il governo a intervenire rapidamente per garantire la liberazione dei connazionali coinvolti. La Farnesina ha assicurato che sta seguendo la situazione con attenzione, mantenendo contatti con il sindaco di Messina, Federico Basile, riporta Attuale.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha comunicato di aver parlato con il ministro israeliano Gideon Sa’ar riguardo ai due attivisti italiani fermati. Ora, i militanti si trovano nel porto di Ashdod, dove riceveranno assistenza dal personale dell’Ambasciata italiana a Tel Aviv.

La procedura indicata da Sa’ar offre ai partecipanti dell’operazione due possibilità: firmare una dichiarazione per recarsi in aeroporto e lasciare immediatamente il Paese, oppure essere trattenuti in una struttura detentiva locale con successivo rimpatrio forzato entro tre giorni.

Tajani ha altresì discusso con Sa’ar riguardo a un cessate il fuoco umanitario a Gaza, sottolineando l’importanza di interrompere definitivamente le operazioni militari che possono coinvolgere la popolazione palestinese. Il ministro ha ribadito la necessità di consentire l’ingresso e la distribuzione regolare di aiuti alimentari e sanitari, inclusi i materiali dell’iniziativa italiana Food for Gaza.

La Freedom Flotilla Coalition ha denunciato il sequestro illegale degli attivisti, affermando che l’equipaggio della Handala è stato catturato in acque internazionali da parte delle forze israeliane. La situazione si complica ulteriormente, poiché i rappresentanti legali dell’organizzazione Adalah non hanno ancora avuto accesso agli attivisti.

La cattura della Handala arriva in un momento di crescente critica internazionale verso Israele, in relazione alla situazione umanitaria a Gaza. Adalah ha dichiarato che la flottiglia non ha mai violato acque territoriali israeliane e che la nave era diretta verso le acque di uno Stato palestinese, come riconosciuto dal diritto internazionale.

Questa mattina, il ministero degli Esteri israeliano ha postato su X riguardo alla Handala, descrivendola con un altro nome e affermando che la Marina ha impedito la sua entrata nella zona marittima al largo di Gaza. Hanno sottolineato che tutti i passeggeri sono salvi, ma l’organizzazione della Handala ha segnalato che l’imbarcazione è stata intercettata con violenza a circa 40 miglia nautiche da Gaza, con l’esercito che ha tagliato le comunicazioni e le telecamere.

Questa rappresenta la seconda nave sequestrata dal gruppo in pochi mesi: a giugno, un altro vascello della Freedom Flotilla, la Madleen, fu bloccato dalle autorità israeliane, e anche in quell’occasione il gruppo per i diritti umani Adalah si occupò della difesa legale degli attivisti coinvolti, evidenziando violazioni del diritto internazionale e richiedendo il rilascio immediato dei 21 attivisti a bordo.

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