L’incentivo per ricevere il rimborso delle rette copre fino a 11 mensilità e cambia in base all’attestazione Isee minorenni. Ma i pagamenti quest’anno sono ancora bloccati. Qual è il problema e cosa c’è da aspettarsi
Le famiglie possono avvalersi del bonus asilo nido anche per il 2024, perché il governo Meloni ha confermato e prorogato il sostegno economico per il rimborso delle rette introdotto per la prima volta 8 anni fa, nel 2016. Il bonus statale alle famiglie con figli da 0 a 3 anni che frequentano istituti d’infanzia pubblici o privati, o che utilizzano forme di supporto domiciliare per bambini affetti da gravi patologie croniche, viene erogato fino ad esaurimento dei fondi: può arrivare ad un massimo di 3.600 euro, in determinate condizioni. Ci sono tre fasce di reddito e importi corrispondenti diversi, come abbiamo spiegato qui nel dettaglio. Ma quando arrivano i pagamenti? Ad oggi, le famiglie sono ancora in attesa che la situazione si sblocchi.
I soldi del bonus asilo nido non arrivano alle famiglie: cosa succede?
Con questo comunicato stampa del 20 aprile scorso, l’Inps ha annunciato lo sblocco dei pagamenti del bonus nido. L’istituto nazionale di previdenza sociale ha reso noto che è operativa la nuova funzione che permette a tutte le sedi territoriali dell’Inps di procedere con la gestione delle domande presentate, che fino ad allora erano tutte protocollate o al massimo in stato di lavorazione, aggiungendo che erano già state messe in pagamento le prime domande accolte. Malgrado le rassicurazioni, il sostegno economico risulta ancora bloccato. Il primo pagamento non è ancora arrivato alle famiglie che ne hanno diritto, e al momento tutte le domande risultano ancora bloccate in attesa dei soldi.
L’Inps però rassicura: non c’è alcun problema di risorse per i pagamenti del bonus nido. “Ci spiace per il disagio e il ritardo accumulato. La problematica è in via risolutiva”, dice l’Inps rispondendo ad alcune domande degli utenti su Facebook. Si tratterebbe di ritardi tecnici nelle procedure, dunque, in via di risoluzione. Già nelle prossime settimane, entro la fine del mese di maggio, i soldi arriveranno almeno alle famiglie a cui la domanda del bonus nido risulta già accolta.
Per le domande in lavorazione, invece, bisognerà attendere che gli uffici Inps completino la fase istruttoria, che è comunque partita in ritardo, dato che la nuova funzionalità per la gestione delle domande è stata messa a disposizione ad aprile inoltrato. In ogni caso, rassicurano dall’Inps, entro fine maggio dovrebbe esserci il pagamento di buona parte dei rimborsi.
Domanda, importi e fasce di reddito per il bonus asilo nido
Il bonus asilo nido è un sostegno economico pensato per sostenere i genitori attraverso la copertura delle spese per la cura e l’educazione dei figli nei primi anni di vita. Il contributo, che vale anche in caso di adozione, spetta fino al compimento del terzo anno di età del minore. Nel caso in cui il bambino compia i 36 mesi nel corso dell’anno, il bonus è erogato esclusivamente a copertura delle rette pagate da gennaio ad agosto 2024.
Spettano tremila euro a chi ha un Isee fino a 25mila euro; 2.500 euro da 25.001 a 40mila e 1.500 euro da 40.001 euro in su (o in caso di assenza di Isee minorenni). Nell’ultima legge di bilancio, l’importo massimo arriva a 3.600 euro in questi casi: se si richiede l’agevolazione per un figlio nato dopo il 1° gennaio 2024, nel nucleo familiare c’è già almeno un altro figlio con meno di 10 anni, e l’Isee non supera i 40mila euro.
La domanda deve essere presentata entro il 31 dicembre 2024 e va inoltrata esclusivamente in via telematica, utilizzando gli appositi servizi raggiungibili sul sito dell’istituto, una volta autenticati con la propria identità digitale. La documentazione che dimostra la spesa che consente la liquidazione del contributo economico va allegata entro e non oltre il 31 luglio 2024, attraverso la funzione “allegare documenti di spesa”, disponibile sul sito dell’Inps, o attraverso il servizio “bonus nido” presente nell’app Inps mobile.