Il governo venezuelano dichiara un nuovo stato di emergenza per contrastare le aggressioni statunitensi
Il governo venezuelano ha annunciato un nuovo stato di emergenza, ampliando i poteri del dittatore Nicolás Maduro, il quale ha dichiarato che questa misura è necessaria per contrastare quello che definisce un tentativo di invasione da parte degli Stati Uniti, riporta Attuale. Dalla fine di agosto, gli Stati Uniti hanno schierato navi da guerra al largo delle coste venezuelane e affondato barche sospettate di traffico di droga. Lo stato di emergenza, formalmente denominato “agitazione esterna”, consente a Maduro di mobilitare le forze armate in tutto il paese e di assumere il controllo di ogni infrastruttura ritenuta necessaria per l’esercito.
Le manovre statunitensi sono state volute dall’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump, che sostiene si rendano necessarie per combattere il traffico di droga illegale. Secondo il governo statunitense, tale traffico sarebbe gestito da gruppi criminali collusi con l’amministrazione venezuelana, sotto la guida di Maduro. In risposta, il Venezuela ha dispiegato l’esercito su tutto il territorio per formare la milizia popolare, che conta milioni di membri.
Il nuovo stato di emergenza si aggiunge a quello già in vigore dall’8 agosto, di natura economica e valido per due mesi, finalizzato ad affrontare la crisi che attanaglia il paese da tempo. Questo regime di emergenza economica era già stato dichiarato per l’intero periodo dal 2016 al 2021, evidenziando la persistente crisi che colpisce il Venezuela.