Nubifragio all’Elba: 300 persone isolate a Portoferraio dopo forti piogge

11.09.2025 06:15
Nubifragio all’Elba: 300 persone isolate a Portoferraio dopo forti piogge

Isola d’Elba colpita da nubifragio: danni e sfide per la comunità

PORTOFERRAIO (Isola d’Elba) – Nuove violenti nubifragi hanno riempito di danni e paura l’Isola d’Elba. Nella notte, si sono aggiunti ulteriori 50 millimetri di pioggia, già aggravando le precipitazioni eccezionali dello scorso lunedì e causando l’esondazione dei fossi della Valle di Lazzaro e della Concia a Portoferrario. Questo è il terzo nubifragio che colpisce l’isola in pochi mesi, dopo l’alluvione del 13 febbraio e due episodi nei giorni 20 e 22 agosto, riporta Attuale.

Tra gli eventi più gravi c’è il cedimento della strada per la frazione di Forno, nel comune di Portoferraio, dove una voragine ha isolato circa 300 persone, tra residenti e turisti. Nonostante le difficoltà, i soccorsi hanno attivato un servizio navetta, creando un percorso pedonale di emergenza. Un’altra frana ha interrotto la viabilità sulla Sp 24 in direzione Procchio.

I dati del Consorzio Lamma evidenziano la gravità della situazione, con piogge eccezionali di 172 millimetri a San Martino (Isola d’Elba) e 121 a Portoferraio nelle ultime 30 ore. Raffaele Piras, un residente, ha descritto il momento di fuga dalla sua abitazione: “L’acqua entrava dappertutto e la pressione ci impediva di aprire la porta. Fortunatamente, un vicino ci ha aiutato con una scala”.

Il sindaco di Portoferraio, Tiziano Nocentini, ha dichiarato: “Spero che sia finita qua; martedì, l’ultimo nubifragio ha causato più danni rispetto a quello di febbraio.” Le aree periferiche di Portoferraio, come Carburo e Sghinghetta, sono nuovamente state gravemente colpite, con 12 famiglie evacuate a causa dell’allagamento.

L’amministrazione locale ha tentato di prepararsi, con il sindaco Nocentini che ha rivelato di aver commissionato uno studio all’ingegnere idraulico per la gestione delle aree critiche e di aver trovato finanziamenti per la sua attuazione. Tuttavia, ha sottolineato come, a fronte della crescente frequenza di tali eventi, l’isola necessiti di supporto per affrontare queste sfide. Legambiente ha descritto la situazione come un chiaro segno di devastazione climatica, esprimendo che “non basta pulire le caditoie” ma è necessaria una revisione complessiva della gestione idrogeologica del territorio.

Valerie Pizzera

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