Nvidia supera il blocco dei chip Usa e rinnova il supporto all’AI cinese

15.07.2025 10:35
Nvidia supera il blocco dei chip Usa e rinnova il supporto all'AI cinese

Ritorno di Nvidia in Cina: un cambiamento significativo

ROMA – A tre mesi dall’imposizione di restrizioni, Washington ha deciso di rivedere la sua posizione. Trump ha dato il consenso a Nvidia – o, per lo meno, così afferma Nvidia – per riprendere le vendite in Cina del chip H20, una versione meno potente dei suoi semiconduttori dedicati all’intelligenza artificiale. Questa decisione, comunicata dalla società californiana, segue un incontro tra l’amministratore delegato Jensen Huang e il presidente americano. La Silicon Valley avrà così l’opportunità di rientrare nel mercato cinese, a condizione di ottenere licenze specifiche che, secondo quanto assicura Nvidia, verranno concesse senza impedimenti. Questo passaggio riveste un’importanza notevole, segnando un cambiamento nelle strategie di Trump contro avversari che si rivelano resilienti, riporta Attuale.

Il chip H20, pur non essendo il più potente dell’offerta di Nvidia, presenta comunque capacità di calcolo e memoria sufficienti per gestire i processi di “inferenza” tipici dell’IA. Con questa autorizzazione, le aziende cinesi potranno nuovamente acquistare semiconduttori americani, essenziali per lo sviluppo di innovativi modelli e applicazioni. Questo rappresenta una deviazione significativa dalle restrizioni precedentemente imposte in nome della sicurezza nazionale. Fino ad ora, l’intento di Washington era quello di mantenere un vantaggio strategico nell’ambito dell’intelligenza artificiale, evitando che Pechino potesse utilizzare tecnologie occidentali per scopi militari o industriali. In effetti, lo stesso segretario al Commercio, Howard Lutnick, aveva accusato Nvidia di “sostenere la Cina nella competizione con gli Stati Uniti”.

Tuttavia, questa retromarcia è dettata anche da considerazioni di mercato: la Cina costituisce circa la metà degli sviluppatori di IA a livello globale ed è il principale importatore mondiale di chip. Per Nvidia, un ritorno sul mercato cinese può tradursi in ricavi fino a 15 miliardi di dollari solo nell’attuale anno fiscale. Un fatto significativo è che, solo la settimana scorsa, Nvidia ha raggiunto un traguardo storico, diventando la prima azienda pubblica a superare il valore di 4.000 miliardi di dollari.

Questa apertura ha già suscitato preoccupazioni all’interno del Congresso. La Commissione speciale della Camera relativa al Partito Comunista Cinese ha avviato un’indagine sulle forniture di Nvidia verso l’Asia, alimentando sospetti di violazioni delle normative. La politica statunitense appare ancora divisa tra la necessità di una cautela strategica e quella di un’immediata risposta economica. Nel frattempo, sul fronte interno, la Cina continua a promuovere l’export e gli investimenti industriali per stimolare la crescita economica, in risposta ai dazi americani. Nel secondo trimestre del 2025, il PIL cinese ha registrato un incremento dell’1,1% rispetto ai tre mesi precedenti, con una proiezione annuale del 4,1%. Questa performance, migliore delle aspettative, è stata trainata da nuovi impianti produttivi, infrastrutture e vendite verso il Sud-est asiatico, l’Europa e l’Africa.

Per affrontare i segnali di debolezza, il governo ha messo in atto una politica monetaria espansiva. Tuttavia, rimane chiaro il piano: aumentare le esportazioni per compensare un calo dei consumi interni. Si tratta di un equilibrio fragile, che al momento si mantiene in piedi nonostante i dazi imposti da Trump.

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