Oltre 52 celebri donne milanesi e lombarde vittime di foto senza consenso su Phica

28.08.2025 13:45
Oltre 52 celebri donne milanesi e lombarde vittime di foto senza consenso su Phica

Chiusura del forum Phica: pubblicate foto di oltre 52 donne senza consenso

Milano – Le ricerche preliminari hanno rivelato che almeno 52 donne milanesi e lombarde erano state vittime di raccolta e pubblicazione di foto senza consenso sul sito Phica, che conteneva profili di attrici, modelle, cantanti, giornaliste e altre celebrità, incluse anche le politiche Maria Stella Gelmini e Lia Quartapelle, riporta Attuale.

Il 28 agosto, la piattaforma ha cessato le operazioni in seguito a una serie di polemiche, ma per più di vent’anni aveva pubblicato immagini e video di donne, sia famose che comuni, commentando i contenuti in un linguaggio sessista e volgare. Durante la sua attività, il sito ha accumulato un vasto archivio di materiale, accessibile agli utenti più disparati.

Ogni donna aveva un forum dedicato, popolato da decine di foto e video, accompagnati da centinaia di commenti misogini. Alcuni materiali provenivano da profili social delle vittime, mentre altri erano frutto di leak, ovvero la diffusione non autorizzata di contenuti privati, spesso di natura sessualmente esplicita.

La gravità della situazione è accentuata dall’utilizzo di tecnologie digitali per modificare le immagini: alcune foto venivano alterate tramite programmi di fotoritocco per “spogliare” virtualmente le donne o collocarle in contesti pornografici, realizzando così contenuti falsi ma dall’aspetto realistico.

Il sito, attivo dal 2005, aveva acquisito dimensioni notevoli, con milioni di visitatori e migliaia di utenti registrati. Nel luglio 2024, il portale aveva registrato 12,8 milioni di visualizzazioni, con un incremento del 16% rispetto al mese precedente, dimostrando la diffusione del consumo non consensuale di contenuti.

Nonostante gli amministratori del forum avessero dichiarato di aver sempre vietato la violenza e i contenuti inappropriati, navigando nei sotto-forum era facile imbattersi in commenti sessisti e volgari. Questo clima tossico rivelava una cultura discriminatoria all’interno della comunità online.

Particolarmente preoccupante è la situazione delle donne non celebri: segnalazioni suggeriscono che migliaia di donne comuni siano state “schedate” nel database del sito, con dettagli personali come nome e indirizzo, creando così un archivio di informazioni private completamente non autorizzato.

Aggiungi un commento

Your email address will not be published.

Da non perdere