Omicidio Sula, premeditazione confermata per l’assassino. Minacce sui social: “O torni con me o la uccido”

08.07.2025 13:25
Omicidio Sula, premeditazione confermata per l'assassino. Minacce sui social: “O torni con me o la uccido”

Omicidio di Ilaria Sula: Nuovi Sviluppi Nella Inchiesta

Terni, 8 luglio 2025 – “O torna con me o la uccido”, “Farà come dico io sennò finisce male”. Questi sono alcuni dei messaggi choc trovati dagli inquirenti della Procura di Roma nel cellulare di Mark Samson, che ha confessato l’omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, una studentessa di 22 anni originaria di Terni. Il delitto è avvenuto tra il 25 e il 26 marzo nell’appartamento romano di via Homs, nel quartiere Africano, dove l’assassino risiedeva con i suoi genitori. L’analisi dei dispositivi informatici di Samson ha ulteriormente aggravato la sua situazione, portando all’accusa di omicidio volontario, a cui si aggiungono motivi futili e, cosa più rilevante, la premeditazione. Questa evoluzione è stata accolta positivamente dalla famiglia Sula, che è assistita dall’avvocato Giuseppe Sforza, riporta Attuale.

La madre di Samson è sotto indagine per concorso nell’occultamento del cadavere, che è stato successivamente gettato in un dirupo nella periferia di Roma. Tuttavia, al momento non si registrano prove di partecipazione attiva da parte sua nell’esecuzione materiale del crimine. Le circostanze del caso evidenziano che l’omicidio non è avvenuto impulsivamente, ma è stato pianificato in dettaglio. La relazione tra i due giovani si era interrotta circa un mese prima del fatto, ma le comunicazioni tra di loro erano continuate. Dalla prospettiva della famiglia della vittima, Samson aveva solo simulato l’accettazione della rottura.

Questo tragico evento ha sollevato non solo la questione di relazioni tossiche e violente tra i giovani, ma ha anche riacceso il dibattito sulle misure di protezione per le donne. La vicenda di Ilaria Sula rappresenta un drammatico esempio di come la gelosia e il controllo possano sfociare in comportamenti letali. Le autorità stanno ora esaminando come prontamente offrire aiuto a chi si trova in situazioni di pericolo e garantire che simili atrocità non si ripetano in futuro.

La reazione della comunità e il coinvolgimento emotivo della famiglia Sula hanno portato a manifestazioni di solidarietà e azioni di sensibilizzazione. Organizzazioni locali stanno promuovendo campagne contro la violenza di genere, sottolineando l’importanza dell’educazione e del supporto alle vittime.

A futura memoria, casi di questo tipo non devono passare inosservati. È cruciale che ci sia un intervento tempestivo e adeguato quando ci sono segnali di pericolo. In questo contesto, il ruolo delle istituzioni e hanno la responsabilità di garantire la sicurezza delle persone vulnerabili.

La storia di Ilaria è un tragico promemoria della necessità di rimanere vigili e attivi nella lotta contro la violenza di genere. La speranza è che, attraverso il dialogo e l’educazione, si possano prevenire futuri crimini e proteggere le vite di chi potrebbe essere a rischio.

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