Orban chiede le dimissioni di von der Leyen prima del voto di sfiducia in Parlamento europeo

10.07.2025 17:45
Orban chiede le dimissioni di von der Leyen prima del voto di sfiducia in Parlamento europeo
Orban chiede le dimissioni di von der Leyen prima del voto di sfiducia in Parlamento europeo

Il 9 luglio 2025 il primo ministro ungherese Viktor Orban ha lanciato un attacco diretto contro la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, chiedendone le dimissioni tramite un post sul social network X. La dichiarazione è arrivata a poche ore dal voto di sfiducia contro la Commissione, promosso da un gruppo di parlamentari ultradestri.

Tensioni crescenti tra Budapest e Bruxelles

La sfiducia è stata presentata dal deputato romeno di estrema destra George Piperea, che accusa von der Leyen di mancata trasparenza nelle comunicazioni con il capo di Pfizer durante le trattative sui vaccini Covid. La presidente ha duramente respinto le accuse durante il dibattito del 7 luglio, definendo la mozione «presa direttamente dal manuale più vecchio degli estremisti, che polarizza la società e mina la fiducia nella democrazia con false affermazioni».

Bruxelles contesta duramente Budapest per la mancanza di progressi nel contrasto alla corruzione, le pressioni sul sistema giudiziario e le limitazioni alla libertà dei media. Inoltre, l’Ungheria ha rifiutato di adeguarsi alle regole europee sull’asilo, scatenando una reazione forte da parte della Commissione.

Sanzioni e conseguenze economiche

La Commissione ha raccomandato la sospensione del 65% dei fondi UE destinati all’Ungheria su tre programmi chiave, aggravando il conflitto. Parallelamente, la Corte europea ha imposto a Budapest una multa di 200 milioni di euro, con una penale giornaliera in caso di ritardi nel pagamento.

Le istituzioni europee denunciano inoltre un rafforzamento delle relazioni dell’Ungheria con Mosca e Pechino, alimentando preoccupazioni crescenti a Bruxelles sul piano geopolitico.

Verso una crisi istituzionale

Il Parlamento europeo ha definito l’Ungheria «non più una democrazia nel senso classico, ma un’elettorale autarchia». Si valuta la possibile attivazione dell’articolo 7 del Trattato UE, che prevede sanzioni fino alla sospensione del diritto di voto per il Paese membro.

Tuttavia, per approvare il voto di sfiducia contro la Commissione servirebbe una maggioranza di due terzi, che al momento non è raggiunta. Di conseguenza, Ursula von der Leyen resterà al suo posto, mentre il confronto tra Budapest e Bruxelles appare destinato a intensificarsi ulteriormente.

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