Polonia: il nuovo presidente non cambia rotta. Varsavia resta alleata di Kyiv

10.06.2025 12:30
Polonia: il nuovo presidente non cambia rotta. Varsavia resta alleata di Kyiv
Polonia: il nuovo presidente non cambia rotta. Varsavia resta alleata di Kyiv

Anche con un cambio al vertice della presidenza, la Polonia ribadisce il suo impegno verso l’Ucraina. Il neoeletto capo di Stato Krzysztof Nawrocki, espressione delle forze conservatrici, non porterà con sé una rivoluzione nei rapporti tra Varsavia e Kyiv. Lo conferma in modo chiaro Radosław Sikorski, ministro degli Esteri in carica, che ha definito le priorità della diplomazia polacca in Europa.

Continuità strategica: Varsavia resta con Kyiv

In un’intervista rilasciata alla stampa, Sikorski ha ribadito che la Polonia continuerà a sostenere l’Ucraina sia nel suo percorso verso l’adesione all’Unione Europea, sia nella resistenza contro l’aggressione russa. Nessun passo indietro, dunque, nonostante la nuova configurazione politica interna.

Il ministro ha precisato che il nuovo assetto istituzionale non modificherà gli impegni strategici presi da Varsavia nei confronti di Kyiv. Anzi, ha chiarito che il supporto alla causa ucraina rimane un pilastro della politica estera polacca.

L’UE nel mirino: cluster negoziali e fondo per la pace

Tra i punti prioritari, Sikorski ha indicato l’obiettivo di avviare il primo cluster negoziale per l’ingresso dell’Ucraina nell’UE. Questo passaggio sarà cruciale nel contesto della futura presidenza polacca del Consiglio dell’Unione Europea.

Il ministro ha poi sottolineato l’importanza di sbloccare i fondi del Fondo Europeo per la Pace, al momento bloccati a causa del veto dell’Ungheria. Si tratta di un meccanismo fondamentale per rimborsare gli Stati membri che inviano armi all’Ucraina, e senza il quale la solidarietà europea rischia di restare paralizzata.

Il ruolo del nuovo presidente e la sfida ungherese

Sikorski ha anche commentato le prime dichiarazioni del presidente Nawrocki, che ha parlato di voler rilanciare la cooperazione nel quadro del Gruppo di Visegrád (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria). Secondo il ministro, il capo dello Stato dovrà comunque attenersi alla linea di politica estera tracciata dal governo.

Tuttavia, ha lasciato spazio a una collaborazione costruttiva: se Nawrocki riuscirà a convincere Viktor Orbán a ritirare il veto ungherese e ad attivarsi a favore dell’Ucraina, il ministro si è detto pronto a sostenere l’iniziativa presidenziale.

Un segnale forte: Varsavia chiama l’Europa alla coerenza

Il messaggio di Sikorski è diretto e inequivocabile: la Polonia non si volta dall’altra parte, e invita gli altri Paesi europei a fare altrettanto. In un momento di alta tensione e divisione all’interno dell’UE sul “dossier Ucraina”, Varsavia cerca di mantenere una rotta stabile e credibile.

Questa posizione rappresenta una prova di maturità politica in un contesto di guerra ancora aperta e con molti punti interrogativi sul futuro dell’unità europea. Soprattutto, è un invito a non lasciare sola Kyiv e a non permettere che le logiche interne indeboliscano il fronte comune contro l’aggressione russa.