Ponte sullo Stretto, la Corte dei conti nega visto di legittimità: furiose reazioni di Meloni e Salvini

29.10.2025 21:15
Ponte sullo Stretto, la Corte dei conti nega visto di legittimità: furiose reazioni di Meloni e Salvini

Il 25 ottobre 2025, la Corte dei conti ha ufficialmente non ammesso al visto di legittimità la delibera Cipess n. 41/2025, relativa al progetto del Ponte sullo Stretto, provocando una violenta reazione politica. La decisione segue l’apertura delle candidature da parte di Webuild per il lavoro al progetto, avvenuta nonostante l’assenza di un’approvazione definitiva, riporta Attuale.

Salvini: «Decisione politica, andiamo avanti»

Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e leader della Lega, ha descritto la mossa come una «scelta politica», affermando che rappresenta un «grave danno per il Paese». «Non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora», ha aggiunto. Salvini ha ribadito l’importanza del progetto, sottolineando che porterà sviluppo e migliaia di posti di lavoro, collegando il sud con il nord. L’opera è considerata da lui un’icona della sua gestione ministeriale.

Meloni: «Giudici invadenti, non ci fermeranno»

In seguito, anche Giorgia Meloni ha risposto dichiarando che si tratta di un «ennesimo atto di invasione della giurisdizione» sulle decisioni del Governo e del Parlamento. La premier sostiene che i ministeri abbiano risposto «puntualmente» ai rilievi della Corte, etichettando come «capziosa» anche la contestazione riguardante l’invio di documenti tramite link. Meloni ha collegato la situazione alle riforme in atto, affermando che le modifiche alla giustizia e alla Corte dei conti rappresentano una risposta necessaria a un’invadenza intollerabile, che non fermerà l’azione dell’esecutivo.

Il Pd: «Schiaffo a Salvini, il governo si fermi»

Il Partito Democratico ha espresso il suo disappunto per la decisione, interpretandola come una bocciatura politica nei confronti del ministro Salvini. Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, ha affermato che si tratta di uno «sonoro schiaffo a Salvini» e ha sottolineato che il Governo non può ignorare questo chiarissimo segnale. Barbagallo ha richiamato l’attenzione sulle numerose irregolarità riportate da esperti e istituzioni, affermando che ora anche la Corte dei conti solleva dubbi di legittimità su un progetto che avanza senza adeguata supervisione.

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