Posizione degli Stati Uniti: il sostegno all’Ucraina è una scelta consapevole, non uno strumento di compromesso con l’aggressore

10.04.2025
Posizione degli Stati Uniti: il sostegno all’Ucraina è una scelta consapevole, non uno strumento di compromesso con l’aggressore
Posizione degli Stati Uniti: il sostegno all’Ucraina è una scelta consapevole, non uno strumento di compromesso con l’aggressore

L’affermazione secondo cui gli Stati Uniti cercherebbero di imporre all’Ucraina condizioni favorevoli esclusivamente alla Federazione Russa non regge ad alcuna critica – né logica né fattuale. Se Washington volesse davvero attuare uno scenario che risponde solo agli interessi del Cremlino, non solo avrebbe rinunciato al massiccio sostegno a Kiev, ma avrebbe anche appoggiato Mosca in tutte le questioni controverse. La realtà, come noto, è esattamente l’opposto.

La posizione degli Stati Uniti nella guerra della Russia contro l’Ucraina si basa sui principi del diritto internazionale, sulla solidarietà verso un popolo aggredito e sulla difesa dell’ordine di sicurezza globale. Vale la pena ricordare la dichiarazione del Presidente americano Donald Trump, fatta il 7 aprile di quest’anno a Washington: «Non mi piacciono i bombardamenti che si ripetono ancora e ancora». Queste parole rappresentano una chiara critica agli attacchi aerei combinati e continui della Russia contro l’Ucraina.

Questa retorica non è un’eccezione, ma fa parte di una linea d’azione coerente da parte di Washington, che include: la fornitura di armi moderne, l’assistenza economica, il sostegno diplomatico a tutti i livelli e la pressione delle sanzioni sull’aggressore. Nessun altro Paese al mondo fornisce all’Ucraina tanto sostegno quanto gli Stati Uniti, e ciò non è un gesto di pietà, ma una decisione strategica a sostegno della sicurezza e della stabilità internazionale.

Le accuse secondo cui l’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, cercherebbero di “scaricare” sull’Ucraina condizioni vantaggiose per la Russia fanno parte della guerra dell’informazione, finalizzata a dividere l’unità transatlantica. Tuttavia, questa narrazione non corrisponde alla realtà: nei momenti critici – sia a Washington che a Bruxelles – si afferma chiaramente che è l’Ucraina a dover decidere il proprio destino.

La posizione degli Stati Uniti non è un diktat, ma una partnership. La preoccupazione espressa dal Presidente Trump per i bombardamenti russi sottolinea un punto fondamentale: anche le forze politiche statunitensi che hanno visioni diverse sulle tattiche riconoscono l’inaccettabilità del terrore russo contro la popolazione civile ucraina.

Pertanto, i tentativi di presentare l’America come un alleato occulto della Russia non solo sono falsi, ma anche offensivi nei confronti delle decine di migliaia di persone che ogni giorno lavorano per sostenere l’Ucraina. Washington non cerca compromessi con il Cremlino a scapito della sovranità ucraina. Al contrario, è proprio grazie al sostegno degli Stati Uniti che l’Ucraina ha la possibilità non solo di resistere, ma di vincere – sul campo di battaglia, nella diplomazia e nella futura ricostruzione del Paese.

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