La Russia sta intensificando le sue attività di sabotaggio in Europa con l’obiettivo strategico di indebolire la coesione delle società occidentali, alimentare l’incertezza e minare la fiducia dei cittadini nei confronti dei propri governi. È quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato il 10 luglio 2025 dal Servizio d’informazione di sicurezza ceco (BIS), che documenta un’ampia gamma di operazioni ibride condotte da Mosca sul suolo europeo.
Obiettivo: destabilizzare e disinformare
Secondo il BIS, la Russia punta a seminare il caos attraverso campagne coordinate volte a creare insicurezza e divisioni interne nei Paesi europei. A tal fine, i servizi segreti russi utilizzano in modo sistematico piattaforme come Telegram per reclutare migranti e cittadini vulnerabili, spesso ignari della reale committenza, per compiere atti di sabotaggio, tra cui incendi dolosi, raccolta di informazioni su installazioni militari e infrastrutture logistiche legate all’assistenza all’Ucraina.
Le operazioni non si limitano a danneggiare obiettivi fisici. Secondo il rapporto, la componente psicologica di queste azioni è centrale: l’intento è instillare paura e spingere l’opinione pubblica europea a dubitare della capacità dello Stato di garantire la sicurezza interna.
Sabotaggi, incendi e reclutamento via Telegram
Negli ultimi tre anni e mezzo, Mosca ha trasferito una parte rilevante delle sue operazioni ibride dal fronte ucraino all’Europa, dove sono stati documentati numerosi attacchi contro obiettivi civili: automezzi, edifici residenziali, centri commerciali, magazzini, aziende, siti logistici e persino discariche. Non sono mancati neppure vandalismi contro monumenti e tentati attacchi a figure pubbliche.
Molti degli individui coinvolti sarebbero stati arruolati tramite intermediari, tra cui rappresentanti religiosi legati alla Chiesa ortodossa russa. Il BIS segnala che le strutture ecclesiastiche del Patriarcato di Mosca continuano a essere uno dei canali attraverso cui il Cremlino esercita influenza all’interno della Repubblica Ceca.
Praga in prima linea contro la rete russa
Già dal 2022, la Repubblica Ceca mantiene una propria lista nazionale di persone sanzionate per il sostegno al regime di Vladimir Putin. Tra i nomi inclusi figurano il patriarca Kirill, l’oligarca Vladimir Yevtushenkov, il capo dell’industria missilistica Boris Obnosov, il politico filorusso Viktor Medvedchuk e Andrei Averyanov, coinvolto nelle esplosioni dei depositi di munizioni a Vrbětice nel 2014. Solo nel 2024, grazie a un’operazione dell’intelligence, Praga ha smantellato una rete di agenti russi attivi sul territorio nazionale.
Escalation ibrida e minaccia terroristica
Secondo diversi analisti occidentali, la Russia potrebbe escalare ulteriormente le sue operazioni, puntando a infrastrutture critiche come reti sottomarine, impianti idrici ed energetici. Il nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha recentemente esortato i Paesi europei ad “adottare una mentalità da tempo di guerra”, alla luce del deterioramento del contesto di sicurezza.
In questo scenario, diventa prioritario rafforzare le misure di sicurezza interna e adottare strategie coordinate a livello europeo per prevenire infiltrazioni e atti sovversivi. In particolare, le autorità dovrebbero rafforzare i controlli nei contesti più esposti, inclusi quelli legati all’immigrazione, per impedire l’arruolamento inconsapevole di individui da parte dei servizi segreti russi.
L’Europa di fronte alla sfida ibrida
Con la guerra in Ucraina che entra nel suo dodicesimo anno, la strategia russa si è evoluta in una forma sempre più sofisticata di guerra non convenzionale. Mosca continuerà a testare la resilienza delle strutture di sicurezza della NATO e dell’UE, cercando al tempo stesso di evitare un confronto militare diretto.
L’obiettivo rimane costante: erodere la solidarietà occidentale, indebolire il sostegno europeo all’Ucraina e sfruttare le fratture interne per rafforzare la propria posizione strategica sul continente. Per contrastare efficacemente questa minaccia, l’Europa dovrà rispondere con fermezza, coesione e vigilanza costante.