Riforma Fiscale: Nuove Proposte per Stimolare il Ceto Medio in Italia
Roma, 11 settembre 2025 – La necessità di promuovere la ripresa del ceto medio e di rafforzare il mercato interno in vista della possibile contrazione delle esportazioni, insieme alla carenza di personale nei settori di produzione e servizi, ha catturato l’attenzione sulla proposta di escludere dalla progressività del prelievo fiscale non solo i premi aziendali, ma anche tutto il lavoro aggiuntivo, riporta Attuale.
Attualmente, mentre il lavoro autonomo beneficia di una tassazione semplificata, il lavoro subordinato sembra essere l’ultimo bastione della progressività fiscale, colpendo in particolare operai, impiegati, commessi e camerieri. Questo spiega la crescente difficoltà di reperire personale disponibile a lavorare nei weekend, come nei ristoranti o nei supermercati. Inoltre, nel 2008, il governo aveva introdotto una tassazione fissa del 10% sui premi e indennità fino a 6.000 euro annui, ma requisiti complessi hanno limitato l’accesso a questa detassazione a una ristrettezza di lavoratori industriali, con importi medi intorno ai mille euro annuali.
È fondamentale promuovere la regola “più (e meglio) lavoro, più guadagno” attraverso una normativa semplice che permetta ai premi e ai dividendi di essere regolati esclusivamente da un accordo sindacale e che applichi una flat tax a tutto il lavoro aggiuntivo, anche se al 15%, come già previsto per alcune categorie. Questo nuovo approccio dovrebbe permettere che gli importi dei redditi bassi e mediani tornino almeno ai livelli dei 6.000 euro iniziali, offrendo così un significativo incremento di 500 euro al mese.
Inoltre, è essenziale che i contratti di lavoro si concentrino non solo sui “minimi” uniformemente distribuiti, ma diano invece maggior valore a premi e indennità, incentivando così un’occupazione più sostenibile nel lungo periodo.