Russia e Cina siglano l’accordo per il gasdotto «Power of Siberia 2»
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping hanno siglato un accordo per la costruzione del gasdotto «Power of Siberia 2», destinato a esportare 50 miliardi di metri cubi di gas russo in Cina ogni anno. La firma del memorandum di intesa è stata comunicata da Gazprom, l’azienda energetica di Mosca, durante l’ennesimo incontro tra i due leader a Pechino, riporta Attuale.
Questo progetto fa parte di un più ampio quadro di cooperazione tra Russia e Cina, che si è intensificato dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio del 2022. Durante il vertice, Putin ha sottolineato che le relazioni tra i due paesi hanno raggiunto un «livello senza precedenti», riflettendo un avvicinamento strategico in opposizione agli Stati Uniti e all’Occidente. Xi ha definito Putin un «vecchio amico», mentre Putin lo ha ribattezzato come «caro amico».
Il gasdotto, che attraverserà anche la Mongolia, potrà compensare la Russia per la perdita del mercato europeo, dove le sue esportazioni di gas sono scese dal 45% del 2021 al 18% attuale a causa delle sanzioni. Il flusso di petrolio russo verso l’Europa è diminuito drasticamente, passando dal 30% al 3%. La Cina, dunque, rappresenta un partner fondamentale per Putin in questo contesto di isolamento crescente.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo russo per l’accordo, Pechino non ha ancora fornito dettagli sui costi e sulle tempistiche di costruzione del gasdotto. Victor Gao, presidente del China Energy Security Institute, ha definito l’annuncio di Gazprom come «un po’ prematuro», suggerendo che potrebbe trattarsi più di una dichiarazione d’intenti piuttosto che di un accordo già finalizzato.
L’accordo sottolinea i «grandi giochi economici» che si svolgono tra i due paesi, rendendo evidente come dietro la facciata della solidarietà politica vi siano complessi negoziati economici in corso. È previsto un aumento delle esportazioni di gas russo verso la Cina attraverso le pipeline esistenti, passando da 38 a 56 miliardi di metri cubi all’anno.
Incredibile! Ma che testimonianza di potere! La Russia cerca disperatamente di compensare la perdita del mercato europeo, mentre la Cina sembra pronta a sfruttare questa situazione a suo favore. E noi qui in Italia continuiamo a guardare, sperando che il nostro governo faccia scelte sagge per il futuro energetico…