Quanto costerà la frana di Blatten alle assicurazioni?

30.05.2025 20:45
Il puntoQuanto costerà la frana di Blatten alle assicurazioni?
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È presto, prestissimo per parlarne, ma nella Lötschental qualche conto lo si è già fatto: secondo l’Associazione Svizzera d’Assicurazione (ASA), il distaccamento del ghiacciaio Birch ha causato danni per diverse centinaia di milioni di franchi – Intanto si monitora la zona, nella speranza non si verifichino nuovi disastrosi eventi

Dopo l’enorme frana, a Blatten la situazione rimane tesa di fronte al rischio che il lago formatosi a monte dei detriti tracimi causando nuovi, pesanti, danni materiali alla regione e in particolare ai due villaggi, Gampel e Steg, che nelle scorse ore sono stati invitati a prepararsi per un rapida evacuazione. Nella Lötschental, tuttavia, qualche conto lo si è già fatto. Secondo la stima dell’Associazione Svizzera d’Assicurazione (ASA), il distaccamento del ghiacciaio Birch ha causato danni per diverse centinaia di milioni di franchi: lo ha dichiarato il portavoce di ASA, Thilo Kleine, interpellato oggi da Keystone-ATS.

La valutazione

Per una stima precisa, ovviamente, bisognerà aspettare. Non solo perché, geologicamente parlando, la situazione rimane in divenire: attualmente non si sa neppure quante strutture, nella zona colpita, fossero assicurate. Il canton Vallese, come spiegato da Kleine, non ha un’assicurazione obbligatoria sugli edifici. L’ASA parte tuttavia dal presupposto che il livello di copertura assicurativa sia molto elevato. Di qui, appunto, la stima: centinaia di milioni di franchi.

Doppia solidarietà

Più in generale, l’associazione di categoria ritiene che sia ancora possibile assicurare le case in montagna. In Svizzera, la legge stabilisce che tutto ciò che è assicurato contro gli incendi deve necessariamente essere assicurato anche contro i rischi naturali. «L’assicurabilità dei rischi naturali è quindi quasi un obbligo di legge», afferma l’esperto.

A far quadrare i conti, il principio della doppia solidarietà nell’assicurazione privata contro i rischi naturali. Come spiegato dall’esperto, da un lato, questo sistema garantisce la solidarietà tra gli assicurati: tutti i clienti degli assicuratori privati pagano un premio standardizzato fissato dalla FINMA, l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, per la copertura di base obbligatoria. Questo indipendentemente dal fatto che risiedano o meno in un’area ad alto rischio. Una pratica resa possibile dal fatto che i rischi sono distribuiti su un numero molto elevato di assicurati. D’altro canto, esiste una solidarietà tra gli assicuratori. In caso di necessità, ha spiegato Kleine, il pool per i rischi naturali garantisce la parità di risarcimento tra le compagnie: eventi naturali come la grandine o il franamento del ghiacciaio Birch sono spesso molto localizzati e non tutte le compagnie sono colpite allo stesso modo. Per evitare che le compagnie con una quota di mercato elevata in una determinata regione siano penalizzate, quelle con un carico di sinistri inferiore alla media in base alla loro quota di mercato intervengono quando si verifica un evento. Inoltre, il pool organizza congiuntamente miliardi di riassicurazioni e gestisce una banca dati completa sui rischi naturali.

«Insieme al pool per i pericoli naturali, l’assicurazione contro i pericoli naturali consente quindi di assicurare i danni in modo generalizzato con un premio standard accessibile a tutti gli assicurati e di ripartire la copertura dei danni tra le compagnie aderenti al pool», spiega Kleine.

Dal 1970, gli assicuratori privati del pool si sono fatti carico di sinistri per un totale di quasi otto miliardi di franchi. Si tratta di un contributo fondamentale alla tenuta dell’economia svizzera, sottolinea il portavoce.

I colpiti

Nella Lötschental, sono attualmente 365 le persone che hanno dovuto lasciare le loro case prima e dopo il crollo del ghiacciaio Birch. Ma il numero potrebbe aumentare. Il lago dietro il cono di detriti, come detto, si trova sotto costante osservazione. Strumenti di misurazione sono stati installati per monitorare la zona, dove già si sono creati depositi di ghiaccio e roccia pari a 10 milioni di metri cubi, secondo quanto segnalato dalle autorità vallesane.

Mentre le operazioni dirette nell’area del disastro sono fuori discussione a causa dei rischi e dell’instabilità geologica, l’esercito si tiene pronto con pompe d’acqua ed escavatori, oltre alle altre attrezzature pesanti per lo sgombero e materiale per l’illuminazione. Sono attivi anche esperti di studi di ingegneria specializzati, 50 membri della protezione civile e circa 100 pompieri. La strada cantonale da Goppenstein a Blatten resta chiusa, con eccezioni per i residenti locali e i veicoli di emergenza. Il centro di comando cantonale analizza costantemente la situazione ed è in contatto con gli Stati maggiori di condotta regionali.

Solidarietà ticinese

Nel frattempo, il Consiglio di Stato ha espresso, a nome di tutta la popolazione ticinese, solidarietà e vicinanza al Comune di Blatten e alle autorità vallesane. Con una lettera inviata alle autorità vallesane, il Governo ha ricordato i tragici avvenimenti della scorsa estate – in Mesolcina, Vallese e Vallemaggia – sottolineando che «questo genere di disastri è un segno della fragilità della vita nell’arco alpino, e della necessità di disporre dei necessari strumenti di monitoraggio e di protezione delle comunità locali e delle infrastrutture presenti sul territorio».

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