Era incaricato della logistica e del finanziamento delle varie unità del gruppo. Intanto si attende la risposta all’Iran. Il NyT: “Non verranno colpiti siti nucleari”
In un raid israeliano a Beirut sarebbe rimasto ucciso un altro importante dirigente di Hezbollah, Suhail Hussein Husseini, capo del quartier generale dell’organizzazione nonché incaricato della logistica e del finanziamento delle varie unità del gruppo. Husseini faceva anche parte del Consiglio della Jihad di Hezbollah, principale organo militare del ‘Partito di Dio’. Sarebbe morto durante un bombardamento aereo avvenuto lunedì. A comunicarlo sono le forze armate israeliane (Idf), che spiegano come Husseini svolgesse “un ruolo cruciale nei trasferimenti di armi tra l’Iran e Hezbollah” e fosse “responsabile della distribuzione di armi avanzate tra le unità di Hezbollah, supervisionando sia il trasporto che l’assegnazione di queste armi”.
Secondo l’esercito di Tel Aviv il leader ucciso era anche “responsabile del budget e della gestione logistica dei progetti più sensibili di Hezbollah, compresi i piani di guerra dell’organizzazione e altre operazioni speciali, come il coordinamento degli attacchi terroristici contro lo Stato di Israele dal Libano e dalla Siria”.
La risposta militare all’Iran
Intanto trapelano nuove indiscrezioni sulla possibile risposta di Israele all’attacco missilistico lanciato giorni fa dall’Iran. Secondo il New York Times Tel Aviv non avrebbe intenzione di colpire i siti nucleari, avendo invece messo nel mirino basi militari e obiettivi dell’intelligence.
Il quotidiano cita diversi funzionari attuali ed ex israeliani che “riconoscono i dubbi” sulle capacità di Tel Aviv di infliggere danni pesanti agli impianti iraniani, in modo da compromettere il suo programma nucleare. Con il rischio che Teheran piuttosto acceleri, trasferendo tutte le attività in siti sotterranei. Secondo il giornale, dunque, la prima rappresaglia israeliana all’attacco missilistico del primo ottobre escluderebbe gli impianti nucleari, che diventerebbero invece un obiettivo nel caso in cui ci fosse un’ulteriore risposta da parte di Teheran.