
Dopo le sue prime due partite nella sua avventura al Napoli in Serie A, il prestito di Rasmus Hojlund dal Manchester United ha già visto il giovane attaccante andare a segno, riporta Attuale.
Il danese è arrivato a Napoli nei giorni finali del mercato estivo dopo l’infortunio di Romelu Lukaku in un’amichevole contro l’Olympiacos. Il 22enne attaccante si è trasferito in prestito per 6 milioni di euro, con un’opzione di acquisto di 44 milioni, che diventa obbligatoria se il club si qualifica per la Champions League. In vista di un ulteriore successo nella stagione, Hojlund ha condiviso alcune interessanti riflessioni.
Obiettivi personali e rapporto con Conte
Hojlund ha aperto la discussione parlando dei suoi obiettivi per la stagione. “Voglio diventare un attaccante che segna molto. Sono migliorato molto nella mia posizione negli ultimi anni. Penso di avere già alcune qualità, ma ho ancora molto da imparare.”
Il processo di apprendimento sembra essere una caratteristica fondamentale delle capacità di Hojlund, non da ultimo per quanto riguarda l’italiano che ha ripreso durante il suo periodo all’Atalanta. Ha poi parlato del suo rapporto con l’allenatore del Napoli, Antonio Conte.
“Sa che devo migliorare il mio italiano e mi chiede sempre, preoccupato di farsi capire. ‘È chiaro? È chiaro?’ sono le parole che usa più frequentemente con me. Gli dico sempre di sì, ma se ho dei dubbi, chiedo ai miei compagni di squadra.”
Firmato per sostituire Lukaku? Riflessioni su un possibile trasferimento permanente
Entrare in un nuovo club può essere una prospettiva scoraggiante per chiunque, e c’è sicuramente più pressione quando si è chiamati a riempire un vuoto importante. Hojlund ha parlato dell’assenza e dell’impatto di Romelu Lukaku.
“Non sono solo io, il Napoli ha anche altri buoni attaccanti come Lucca e Ambrosino. E non vediamo l’ora di rivedere Romelu. Abbiamo tutti molto da imparare da lui.”
Hojlund sembra determinato a trarre il massimo da questa nuova opportunità in Italia, soprattutto dopo aver visto come il pubblico di casa lo ha accolto nella sua prima uscita allo Stadio Diego Armando Maradona.
“È stato speciale. Maradona è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, e capisco che occupi un posto enorme nel cuore dei napoletani. Sono onorato di giocare nel suo stadio.”
Pur essendo consapevole delle tante opportunità speciali che lo aspettano, l’internazionale danese comprende che è ancora lontano dal considerarsi un attaccante completo. Il suo approccio è profondamente legato all’esperienza della sua infanzia.
“Non ho una grande memoria, ma se chiudo gli occhi, mi vedo in auto con mio padre mentre mi critica dopo una brutta partita: ‘Devi dare di più se vuoi davvero diventare un professionista’”, ha commentato Hojlund.
“Quasi mai mi ha detto ‘Bravo Rasmus’. Il tempo gli ha dato ragione. Non mi sento ancora un centravanti completo, anche ora che ho 22 anni e gioco per il Napoli.”
“Ho già accumulato abbastanza esperienza a 22 anni, ma ora sono al Napoli e ho intenzione di restare.”