Un incontro che, secondo la segreteria regionale del Partito Democratico, si è rivelato utile per «rimettere in riga» il governatore uscente, dopo la sua autocandidatura annunciata nei giorni precedenti, riporta Attuale.
Quattro ore di confronto non hanno portato alla tanto attesa definizione sulla candidatura per le elezioni regionali in Toscana. L’incontro tra Elly Schlein e il governatore uscente della Toscana, Eugenio Giani, tenutosi il 14 luglio al Nazareno, ha lasciato il clima di incertezza intatto, rendendo difficile ai membri del partito comunicare in un momento così delicato. «Evidentemente, però, in quattro ore ci sono state delle battaglie», commenta un deputato del Pd. L’incontro doveva servire a delineare la strategia del partito in vista delle regionali di questo autunno, probabile per il 12 ottobre. Tuttavia, non si è giunti a un accordo per la candidatura di Giani per un secondo mandato. È stata, piuttosto, un’opportunità per «rimettere in riga» il presidente, che ha suscitato malcontento tra i dirigenti per la sua autocandidatura prematura. Sono intervenuti anche Marco Furfaro, deputato e membro della direzione nazionale, il segretario regionale Emiliano Fossi, e il responsabile dell’organizzazione, Igor Taruffi.
«Mi affido al partito e alla segreteria»
«Mi affido al partito e alla segreteria». Questa è stata la risposta di Eugenio Giani al termine dell’incontro, intercettato dai giornalisti all’uscita dal Nazareno. Quando gli è stato chiesto se fosse disposto a ritirarsi, ha risposto con decisione: «No, no. Che passo indietro». Fossi ha definito l’incontro «positivo», mentre Giani ha descritto l’incontro come «proficuo» in una nota alla fine della riunione. Ha esposto le ragioni della sua disponibilità alla candidatura, chiarendo ogni malinteso che potesse indicare divisioni all’interno del partito: un’ammissione che potrebbe essere interpretata come un passo verso la riconciliazione. «Siamo tutti consapevoli della delicatezza di questo passaggio», ha aggiunto Giani, esprimendo la necessità di costruire un progetto politico ampio, unitario e credibile, fondato su un programma condiviso con alleati, movimenti e la società civile.
Le diverse letture
L’incontro ha generato interpretazioni diverse all’interno del Pd. Coloro che sostengono Giani vedono il confronto come un passo significativo verso la sua candidatura, che dovrà tuttavia essere coordinata con il partito. Al contrario, gli esponenti più vicini alla segreteria regionale sottolineano la disponibilità di Giani a riconoscere il ruolo centrale del partito, accettando di far sì che la decisione sul candidato ritorni al quartier generale. Questo è considerato un gesto di distensione. Nonostante le diverse letture, è plausibile che la segreteria possa sostenere un secondo mandato per Giani, a condizione che il percorso sia condiviso. «Non lo dicono esplicitamente, ma l’intenzione sembra quella», affermano le fonti.
La riunione di domani
L’obiettivo attuale è continuare lungo un «percorso virtuoso». Il colloquio ha soddisfatto in parte tutte le parti coinvolte: il Pd regionale cerca di riacquistare visibilità, mentre Giani ribadisce il suo legame con il partito. Entrambi, infatti, hanno bisogno di un via libera rapido per la candidatura. Con l’avvicinarsi della data delle elezioni, aumenta la possibilità che il nome del candidato venga ufficializzato entro la fine di luglio. Un momento cruciale sarà l’incontro della segreteria regionale programmato per domani sera, dove il partito si presenterà con una maggiore determinazione rispetto alla settimana precedente.