Regionali, vertice di maggioranza: riemerge l’ipotesi Piantedosi in Campania, stallo in Veneto

16.07.2025 22:15
Regionali, vertice di maggioranza: riemerge l'ipotesi Piantedosi in Campania, stallo in Veneto

Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi si sono recentemente riuniti a palazzo Chigi per discutere le elezioni regionali, ma la conversazione si è concentrata principalmente sui rapporti tra Stati Uniti e Unione Europea riguardo ai dazi, riporta Attuale.

Durante il faccia a faccia tra i leader di maggioranza che ha avuto luogo il 16 luglio, è emerso che «Al vertice non abbiamo parlato di Regionali. Abbiamo fatto il punto sulla situazione», ha affermato il ministro degli esteri e vicepremier Antonio Tajani. L’incontro, della durata di un’ora e mezza, ha messo in evidenza quanto il centrodestra sia ancora lontano da una vera intesa sulle candidature per le elezioni. Affrontare la questione del Veneto, Campania, Toscana e Puglia richiederà sicuramente più di una semplice riunione informale. Pur non essendo stato risolutivo, un importantissimo aspetto è emerso: le elezioni si svolgeranno in autunno, anche se la data esatta deve ancora essere stabilita.

L’incontro della settimana prossima

A tal proposito, i quattro leader avrebbero deciso di aggiornarsi la prossima settimana, probabilmente già lunedì. «C’è perfetta sintonia, andremo avanti fino alla fine della legislatura: siamo tre partiti diversi, ma l’obiettivo è comune», ha evidenziato Tajani. Di ritorno da una missione a Washington, il titolare della Farnesina ha informato i suoi alleati riguardo allo stato delle trattative in corso tra Ue e Usa sui dazi. Matteo Salvini, anche lui vicepremier, ha commentato che «È andata benissimo», senza fornire ulteriori dettagli, mentre i deputati rimangono reticenti, con la premier che non si è sbilanciata.

I tre candidati sicuri

Tre regioni sembrano già decise. Nelle Marche, è in fase avanzata la campagna per il secondo mandato del governatore uscente Francesco Acquaroli, uno dei primi presidenti eletti con il simbolo di Fratelli d’Italia. In Puglia, il nome più forte è quello di Mauro D’Attis, deputato di Forza Italia e commissario regionale del partito. In Toscana, dopo settimane di trattative, appare probabile la candidatura di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, anch’egli di Fratelli d’Italia.

Rispunta l’ipotesi Piantedosi

La situazione in Campania e Veneto è però differente. È emersa la possibilità che il centrodestra possa proporre la candidatura del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per la Campania. Sebbene il titolare del Viminale abbia più volte smentito tale eventualità, negli ultimi giorni questa ipotesi ha ripreso forza, specialmente in risposta alle difficoltà legate al favorito iniziale, Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, coinvolto in una controversia per commenti inappropriati sul sindaco di Nocera Inferiore. Questa situazione ha creato malumori non solo tra Fratelli d’Italia, ma anche nei confronti della Meloni. Se l’opzione Piantedosi dovesse concretizzarsi, si dovrà considerare chi prenderà il suo posto al Viminale.

Il nodo del Veneto

Il Veneto di Luca Zaia rappresenta il problema più complicato da risolvere, un nodo cruciale per il centrodestra. Potrebbe essere fondamentale cominciare da qui per stabilire equilibri più ampi. La situazione è complessa, e per incentivare i tre leader della maggioranza a definire le candidature regionali, Zaia ha proposto la creazione di una lista civica autonoma in grado di raccogliere un ampio consenso, mirando a elettori anche al di fuori del centrodestra. Questa mossa è stata malvista da Forza Italia, con Tajani che ha immediatamente rilanciato la candidatura di Flavio Tosi. Meloni ha in mente di schierare il senatore Luca De Carlo e Salvini potrebbe essere disposto a concedere la regione alla premier in cambio della Lombardia, già lanciando lo sguardo verso le Regionali del 2028. Tali dinamiche hanno alimentato tensioni tra Zaia e Salvini, gli attriti tra di loro stanno diventando sempre più evidenti negli ultimi tempi.

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