Riforma delle pensioni provoca massicce proteste a Panama

21.06.2025 17:25
Riforma delle pensioni provoca massicce proteste a Panama

Proteste in Panama: Un’Emergenza che Cresce

Da circa due mesi, Panama è teatro di ampie manifestazioni antigovernative, principalmente guidate da insegnanti e lavoratori del settore delle banane, un’industria che coinvolge decine di migliaia di lavoratori nel paese. Queste proteste sono iniziate dopo l’approvazione di una altamente contestata riforma pensionistica, ma si sono radicate in un crescente malcontento verso le disuguaglianze e un governo percepito come inadeguato nel migliorare le condizioni economiche della nazione, riporta Attuale.

Negli ultimi tempi, le manifestazioni hanno assunto toni sempre più violenti, soprattutto nella regione di Bocas del Toro, il cuore della produzione di banane e il centro delle manifestazioni. Recentemente, il presidente panamense José Raúl Mulino ha inviato circa 1.500 agenti di polizia per fronteggiare la situazione. Le conseguenze sono state tragiche: almeno 50 persone sono state arrestate e 30 ferite, mentre un giovane ha perso la vita durante gli scontri, le cui circostanze rimangono ancora poco chiare. La forte risposta del governo ha, secondo alcuni osservatori, acuito le tensioni e le violenze tra i manifestanti.

Giovedì scorso, un gruppo di manifestanti ha assaltato l’aeroporto di Changuinola, vandalizzando strutture e rubando veicoli di società di autonoleggio. Un altro gruppo ha preso d’assalto la sede della Chiquita, la multinazionale americana coinvolta nella produzione e esportazione di banane. Nonostante impieghi un gran numero di persone, nei mesi recenti, a causa delle proteste, aveva dovuto sospendere le attività e licenziare circa 5.000 dipendenti. Ulteriori atti vandalici hanno incluso un incendio appiccato nello stadio di baseball locale.

In risposta alla crescente violenza, Mulino ha dichiarato uno stato di emergenza, che ha portato alla sospensione dei diritti di assemblea e della libertà di movimento per i successivi cinque giorni. Questa non è stata la prima volta che si ricorre a tali misure dall’inizio delle proteste, con dichiarazioni simili già avvenute il 27 maggio.

Non è chiaro se le proteste siano ancora orchestrate dai lavoratori del settore o da altri gruppi, come suggerito dalla ministra del Lavoro Jackeline Muñoz. Tuttavia, il 12 giugno, il principale sindacato dei lavoratori delle banane aveva annunciato la sospensione dello sciopero, dato che il governo aveva promesso di rivedere alcuni dei punti più controversi della riforma. Tecnicamente, i lavoratori avrebbero dovuto interrompere le manifestazioni, ma la situazione sulla ground in Bocas del Toro suggerisce diversamente.

Nonostante il tentativo di pacificazione, gli scontri continuano nella regione. Al di là dei danni agli edifici e alle strutture, le autorità segnalano che almeno 10 strade rimangono bloccate da barricate costruite con tronchi, causando un significativo disagio nel traffico regionale.

La riforma contestata include diverse misure, destinate principalmente a risanare il fondo pensionistico, attualmente in una crisi profonda. L’innalzamento dell’età pensionabile ha suscitato particolare indignazione: inizialmente previsto come un cambiamento immediato, è stato poi posticipato di sei anni, in risposta alle proteste. Nonostante questo compromesso, le manifestazioni sono continuate per la percezione che altre disposizioni della riforma porterebbero a una privatizzazione del sistema pensionistico.

A questi fattori si aggiungono ulteriori motivazioni alle proteste, come la potenziale riapertura di una miniera fermata nel 2023 dalla Corte Suprema e un memorandum d’intesa firmato dal governo di Panama con gli Stati Uniti per garantire la presenza militare americana nel paese. Queste questioni si inquadrano in un contesto di profondo malcontento per le condizioni economiche: Panama è uno dei paesi con le più alte disuguaglianze in Centroamerica, dove il tasso di disoccupazione è elevato, gli stipendi sono bassi e l’accesso ai servizi fondamentali è carente.

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