Scontri a Rio de Janeiro: 64 Morti e Caos nelle Favelas
Sessantaquattro morti e ore di scontri a fuoco nelle favelas dei complessi di Alemao e Penha, dove un’operazione della polizia contro i trafficanti del «Comando Vermelho» ha trasformato Rio de Janeiro in un campo di battaglia. Il governatore dello Stato di Rio, Claudio Castro, ha difeso l’operazione affermando che 60 sospetti criminali sono stati «neutralizzati» durante il raid, descritto come «la più grande operazione di questo tipo nella storia della città». Nella stessa occasione sono stati sequestrati 93 fucili e oltre mezza tonnellata di droga, mentre il governo ha specificato che le vittime «hanno opposto resistenza all’azione della polizia». A seguito degli scontri, 81 persone sono state arrestate, riporta Attuale.
I membri della potente organizzazione criminale carioca hanno scatenato il caos in tutta la città, creando blocchi stradali dalla zona nord al centro storico e dando alle fiamme autobus per ostacolare la circolazione. La guerriglia è stata orchestrata dai membri del gruppo che controllano gran parte delle favelas. In alcune aree, i criminali hanno obbligato i negozianti a chiudere le attività, generando un clima di paura. Le autorità temono ulteriori azioni criminali, soprattutto con l’arrivo della sera.
In risposta alla situazione, le autorità municipali hanno elevato lo stato di attenzione al livello 2 a causa del caos nella viabilità e dei rischi per la sicurezza pubblica. Il sindaco Eduardo Paes ha dichiarato che Rio «non può e non sarà ostaggio di criminali che vogliono seminare la paura per le strade». Attualmente, l’operazione coinvolge oltre 2.500 agenti, con il numero di vittime che potrebbe aumentare. La zona interessata è abitata da circa 280.000 persone e sono state chiuse 45 scuole, mentre i centri sanitari hanno sospeso le loro attività.