Riprendono le ricerche del volo MH370 di Malaysia Airlines: inizio il 30 dicembre
Il ministero dei Trasporti della Malaysia ha annunciato che il 30 dicembre prossimo riprenderanno le ricerche del relitto del volo MH370 di Malaysia Airlines, scomparso con 239 persone a bordo nel marzo del 2014, ormai quasi dodici anni fa, riporta Attuale.
Il volo, partito dalla capitale malaysiana Kuala Lumpur e diretto a Pechino, è scomparso dai radar mentre sorvolava il mar Cinese Meridionale, senza mai essere trovato. Questo evento rimane uno dei più grandi misteri nella storia dell’aviazione civile, alimentando inchieste giornalistiche, spedizioni di ricerca internazionali e una miriade di teorie complottiste.
Le ricerche, che riprenderanno in collaborazione con l’azienda di esplorazione marina statunitense Ocean Infinity, dureranno 55 giorni. Questa porzione dell’oceano Indiano meridionale, di circa 15mila chilometri quadrati, viene indagata, ma non è ancora chiaro dove si concentreranno gli sforzi. Ocean Infinity aveva già partecipato alle ricerche nel 2018 e nei primi mesi del 2025, prima di una sospensione a causa di condizioni meteo avverse.
In base all’accordo stipulato, se Ocean Infinity riuscirà a trovare «parti consistenti» del relitto, riceverà un compenso di 70 milioni di dollari (circa 60 milioni di euro). Il volo MH370, un Boeing 777, trasportava 12 membri dell’equipaggio e 227 passeggeri, la maggior parte dei quali cinesi, ma c’erano anche cittadini malaysiani, francesi, australiani, indonesiani e indiani. Decollato 42 minuti dopo la mezzanotte dell’8 marzo 2014, l’aereo ha interrotto le comunicazioni prima di entrare nello spazio aereo vietnamita, virando verso sud-ovest, attraversando il cielo malaysiano e infine dirigendosi verso l’oceano Indiano.
Le cause della scomparsa rimangono sconosciute e né il punto preciso del disastro né le dinamiche delle ultime ore del volo sono state mai chiarite. Diverse teorie sono state formulate nel corso degli anni, spaziando dall’attacco terroristico a un errore di abbattimento, fino all’ipotesi di un suicidio del pilota. Alcuni frammenti del relitto rinvenuti sulle spiagge dell’oceano Indiano tra il 2015 e il 2016 hanno offerto indizi sulla rotta seguita dall’aereo, ma senza fornire risposte definitive.
Vari governi, tra cui quelli della Malaysia e dell’Australia, insieme a compagnie private, hanno collaborato alla ricerca, utilizzando aerei da ricognizione e mezzi sottomarini, senza mai giungere a risultati conclusivi.