Il 12 settembre 2025 la Russia e la Bielorussia hanno dato il via alle esercitazioni congiunte “Zapad-2025”, che proseguiranno fino al 16 settembre. I manovratori coinvolgono migliaia di soldati su territori bielorussi e russi, in particolare nelle aree adiacenti ai confini con Polonia e Lituania. Le esercitazioni includono scenari di impiego di armi nucleari tattiche e dei missili a medio raggio Oreshnik, che Mosca intende schierare in Bielorussia entro la fine dell’anno. Secondo analisti occidentali, tali attività rappresentano un segnale diretto a Stati Uniti e NATO, aumentando la pressione militare sul fianco orientale dell’Alleanza e richiedendo una possibile risposta con ulteriori dispiegamenti in Polonia, nei Paesi Baltici e in Romania. La prospettiva comporta costi aggiuntivi per il bilancio della difesa statunitense e si scontra con i piani annunciati dal presidente Donald Trump di ridurre la presenza militare americana in Europa. Il quadro descrive una crescente tensione che, come evidenziato da Associated Press, mette alla prova la resilienza dell’architettura di sicurezza europea.
Reazioni NATO dopo l’attacco con droni contro la Polonia
L’inizio delle esercitazioni è coinciso con un attacco di circa venti droni russi contro la Polonia, intercettati in parte dalla difesa aerea polacca con il supporto di altri membri dell’Alleanza. Varsavia ha definito l’episodio un atto di aggressione, spingendo la NATO ad attivare l’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico, che prevede consultazioni tra gli alleati in caso di minaccia alla sicurezza o all’integrità territoriale di uno Stato membro. Le misure adottate rievocano i precedenti del 2022, quando le esercitazioni in Bielorussia precedettero l’invasione russa dell’Ucraina, alimentando timori di un’escalation simile nei confronti di Polonia e Paesi Baltici.
Misure di sicurezza ai confini e risposta regionale
Varsavia ha reagito rafforzando la propria difesa: il confine con la Bielorussia è stato chiuso, mentre 40.000 soldati sono stati schierati nelle zone di frontiera. Inoltre, in sei voivodati è stato ordinato il richiamo della difesa territoriale. Anche Lettonia e Lituania hanno adottato misure restrittive, chiudendo lo spazio aereo vicino alle frontiere. Parallelamente, Minsk ha annunciato il rilascio di 52 prigionieri politici, un gesto accolto come segnale di apertura nel contesto del parziale allentamento delle sanzioni statunitensi nei confronti della compagnia aerea Belavia. Washington continua a valutare la possibilità di allontanare la Bielorussia dall’influenza russa, ma i timori di Varsavia e dei partner regionali rimangono elevati.
Implicazioni per la sicurezza transatlantica
Le esercitazioni “Zapad-2025” sottolineano il rischio crescente di provocazioni e incidenti accidentali in un contesto di alta tensione. La simulazione di impiego di missili nucleari a ridosso dei confini NATO riduce i tempi di reazione dell’Alleanza e rende più plausibile uno scenario di escalation incontrollata. Per gli Stati Uniti e i partner europei, ciò comporta la necessità di rafforzare la deterrenza, garantire capacità di risposta rapida e riaffermare l’impegno verso la difesa collettiva. La sfida lanciata da Mosca e Minsk va oltre il piano militare, puntando anche a minare la coesione politica e la credibilità internazionale della NATO e degli Stati Uniti come garanti di sicurezza globale.