Riforma contro la corruzione alla polizia di Rostov sul Don
I dirigenti delle forze dell’ordine nella regione di Rostov sul Don, situata nel sud della Russia, credono di aver ideato una soluzione innovativa per combattere la crescente corruzione tra gli agenti di polizia, un problema che affligge da anni l’intero paese. La nuova iniziativa prevede che i poliziotti che segnalano di aver ricevuto tangenti possano trattenere l’importo come ricompensa. In sostanza, se un agente ha accettato una bustarella, potrà tenere i soldi e verrà premiato per aver denunciato la situazione.
Nel caso in cui un agente porti solo prove di una promessa di tangente, riceverà dalla regione un importo equivalente. Questo sistema, che mira a smascherare i corruttori e portarli davanti alla giustizia, sta già attirando l’attenzione per la sua implementazione controversa. Tuttavia, il provvedimento non ha mancato di sollevare polemiche e preoccupazioni tra gli esperti di diritto e i membri della Duma.
Tra gli agenti, la misura sta suscitando un entusiasmo sorprendente. Molti sembrano apprezzare la proposta, congratulandosi con il dirigente responsabile per la sua creatività. Aleksandr Rechitskij, capo regionale del ministero dell’Interno, ha dichiarato orgogliosamente: «Ogni tangente ricevuta da uno dei nostri dipendenti sarà interamente compensata dall’amministrazione». Ha descritto l’iniziativa come un “premio per coloro che dimostrano un forte attaccamento alla legalità”.
Un esempio recente riguarda Tural Safarov, un ispettore della polizia stradale, che ha ricevuto 30.000 rubli (equivalenti a circa 320 euro) come ricompensa per aver denunciato la richiesta di una tangente da parte di un automobilista accusato di un’infrazione grave.
Tuttavia, nonostante alcuni risultati positivi, ci sono forti critiche riguardo alla legalità di tale approccio. Due deputati della Duma hanno espresso preoccupazione, sostenendo che questa misura possa incentivare un comportamento criminale. Andrej Alshevskikh ha avvertito: «Questi capi di polizia sembrano incoraggiare l’estorsione tra i loro sottoposti. Se un funzionario corrotto non denuncia nulla, mantiene i soldi, ma se qualcosa va storto, basta che racconti l’accaduto e comunque riceverà la stessa somma».
Inoltre, il deputato Mikhail Starshinov ha sollevato interrogativi su come questa pratica possa influire sul lavoro di poliziotti in altre regioni della Russia. Ha evidenziato il rischio che gli agenti cerchino vittime da provocare anziché svolgere il proprio dovere, suggerendo che per mantenere la fiducia del pubblico nelle forze dell’ordine, sia necessario interrompere immediatamente questa iniziativa.
Queste questioni pongono interrogativi significativi sulle modalità di contrasto alla corruzione e sull’influenza che un programma come questo può avere sull’integrità dell’intero sistema. In un clima in cui la legalità è già stata messa a dura prova, bisognerà monitorare l’efficacia e le conseguenze di tale approccio, riporta Attuale.