Salvini chiede prudenza sul decreto Ucraina mentre Meloni riceve premio a Roma

12.12.2025 06:15
Salvini chiede prudenza sul decreto Ucraina mentre Meloni riceve premio a Roma

Salvini Chiede Prudenza sul Decreto Ucraina, Meloni Riceve Premio

“Nessuna intenzione di mettere in difficoltà il governo. Chiedo solo prudenza”, afferma Matteo Salvini durante la trasmissione serale di Porta a Porta. Riguardo al decreto ucraina, però, la Lega resta ferma, auspicando che eventuali accordi di pace si materializzino, per evitare la creazione di fratture nella maggioranza; sinora, infatti, non si è mai verificato un simile scenario nelle undici edizioni precedenti del decreto di aiuti per Kiev, riporta Attuale.

Il significato della questione ucraina è evidente, come dimostra la consegna del premio intitolato a Margaret Thatcher alla premier Giorgia Meloni, avvenuta durante un evento presso l’Acquario romano, organizzato dal think tank dei Conservatori europei di Ecr. “Non credo di meritarmelo, onestamente parlando,” dice Meloni. “C’è ancora molto lavoro da fare e molto da dimostrare per arrivare a quel livello. Stiamo semplicemente cercando di fare del nostro meglio. Io mi considero principalmente un soldato, un soldato al servizio di un’idea.”

Da un lato, Meloni viene premiata come una combattiva leader, simile a quella che ha guidato la guerra nelle Falkland; dall’altro, Salvini non ha intenzione di ridurre la spesa sanitaria per l’assistenza ai ucraini. Salvini cerca di superare Meloni nella sua competizione come alleato più convinto di Donald Trump, la cui amministrazione ha creato difficoltà a palazzo Chigi attraverso rivelazioni – poi smentite – sull’intenzione di isolare l’Italia (insieme a Ungheria, Austria e Polonia) dal gruppo dei 27 paesi dell’UE. Tuttavia, Meloni rimane la favorita di Trump e di Bruxelles, essendo ancora premier, mentre Salvini no.

Ieri, il ministro per i Rapporti col parlamento, Luca Ciriani, ha tentato di ridurre la tensione all’interno dell’esecutivo, dichiarando dai consueti salotti televisivi del mattino: “Alla fine succederà quello che è sempre successo. Ci sono grandi dibattiti, discussioni, ma poi alla fine il governo farà ciò che ha sempre fatto: stare al fianco dell’Ucraina.” Ciriani, responsabile della presentazione e conversione del decreto, considera “scontato” il controverso provvedimento sugli aiuti a Kiev: “Abbiamo due date: una il giorno 22 e una il giorno 29, e in una di queste due date il decreto sarà approvato,” ha fatto sapere.

La Lega, in particolare, gioca di attesa sperando che il tavolo di mediazione degli Stati Uniti tra Russia e Ucraina raggiunga un accordo. Tuttavia, il decreto dovrà comunque essere convertito. Dalle file della Lega giungono già minacce, come quella del senatore Claudio Borghi, che attraverso la radio ha avvisato: “Se il dodicesimo pacchetto sull’Ucraina sarà uguale all’undicesimo, non lo voto. Se dovessi votarlo, vengo a farmi tingere i capelli e la barba di verde.” Queste parole scatenano la reazione del portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, che osserva come in passato, per molto meno, sarebbero state aperte crisi di governo.

Fatto sta che, al di là delle posizioni tattiche della Lega di Salvini, il centrodestra ha mantenuto un voto compatto in Parlamento. Attualmente, non si intravedono segni di cambiamento in vista della dodicesima votazione. A meno che, naturalmente, non si prospetti una escalation anziché un accordo di pace, facendo sì che l’Italia non possa sottrarsi a qualsiasi forma di impegno europeo. In tal caso, solo allora Salvini e la Lega potrebbero compromettere la stabilità del governo.

Intanto, il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, critico nei confronti dell’inerzia dell’Europa sul conflitto negli anni recenti, suggerisce di dare fiducia al tentativo di mediazione americana sostenuto dal suo vecchio amico Trump, che in passato lo chiamava “my friend Giuseppi.” Tuttavia, il dibattito non si limita a una semplice nostalgia. La questione agita le acque del Partito Democratico, che, salvo i più bellicisti, preferisce mantenere un basso profilo; mentre Avs e altri alleati esprimono le proprie critiche. La realtà è che il destino dell’Europa e dell’Italia si gioca sul confine fra pace e guerra in Ucraina.

1 Comments

  1. Non si capisce davvero dove andremo a finire con tutte queste sparate politiche. Salvini che chiede prudenza e Meloni premiata… la situazione diventa sempre più confusa! Sembra che il governo stia cercando di galleggiare tra le nuvole senza affondare, ma a che prezzo? Boh.

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