Giappone: Sanae Takaichi è la Prima Donna Premier, Attesa una Maggiore Spesa Militante
Il Giappone ha eletto Sanae Takaichi, 64 anni, come prima donna premier della sua storia, in un momento di significativa incertezza geopolitica. Takaichi, sostenuta dal partito nazionalista Ishin, ha ricevuto il consenso della Camera bassa con 237 voti su 465 e della Camera alta con 125 su 246, segnando un cambiamento storico in un paese dove 103 uomini hanno ricoperto la carica di premier dalla riforma Meiji nel 1885, riporta Attuale.
Il suo incarico diventerà ufficiale nei prossimi giorni, dopo l’incontro con l’imperatore e la formazione del nuovo governo, già quasi completato. La Takaichi, figura conservatrice e già ministra dell’Interno, si prepara a solcare le acque di una politica estera in rapido cambiamento, con attenzione crescente alla sicurezza nazionale, mentre Tokyo attende la visita del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Takaichi ha trionfato alle primarie del Partito liberaldemocratico e, sebbene il suo partito e il gruppo Ishin non abbiano la maggioranza parlamentare, è riuscita a conquistare la carica, suggerendo che le sue posizioni politiche abbiano trovato accoglienza tra i deputati in un contesto internazionale sempre più complesso in Estremo Oriente. La sua ascesa è particolarmente significativa in un’epoca in cui la missione di difesa del Giappone deve affrontare l’ascesa militare della Cina, considerata una minaccia all’ordine internazionale vigente.
In linea con l’impegno già preso nel 2022 di incrementare il bilancio della difesa al 2% del PIL entro il 2027, Takaichi ha dichiarato che il Giappone deve “superare quella soglia prima o poi” per fronteggiare le crescenti minacce. I fondi sarà reperiti tramite nuove entrate fiscali, comprese tasse su imprese e tabacco.
La nuova premier si appresta a prendere parte a un vertice dell’ASEAN in Malesia, prima di ospitare Trump. È interessante notare che Takaichi, una volta considerata la “delfina” di Shinzo Abe, assassinato nel 2022, vanta una biografia particolare, essendo stata anche batterista heavy metal e deflettendo un’immagine di donne forti in una società che storicamente ha messo a dura prova la loro affermazione.
La reazione della Cina alla sua elezione è stata di preoccupazione. Pechino ha esortato il Giappone a “onorare i suoi impegni sulla storia e su Taiwan”. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha esposto le aspettative di miglioramento nei rapporti bilaterali, sottolineando la necessità di affrontare la “dolorosa eredità” del dominio giapponese in Cina del secolo scorso.