Scandalo di corruzione colpisce l’amministrazione di Javier Milei
Mercoledì, un gruppo di manifestanti ha contestato il presidente argentino Javier Milei, lanciando pietre contro il suo convoglio, mentre esponevano cartelli che fanno riferimento a uno scandalo di presunta corruzione che coinvolge sua sorella, la segretaria alla presidenza Karina Milei. Quest’ultima è accusata da un ex funzionario di aver ricevuto tangenti, un fatto che ha destato grande attenzione sui media argentini e internationali, riporta Attuale.
Il caso è emerso grazie a Diego Spagnuolo, ex direttore dell’agenzia nazionale per la disabilità (Andis) e avvocato di Milei, che, in registrazioni diffuse dal canale di streaming Carnaval il 19 agosto, ha accusato Karina e altri funzionari di ricevere una tangente del 3% sui contratti di fornitura dell’agenzia. Secondo Spagnuolo, un’azienda farmaceutica, Suizo Argentina, fungerebbe da intermediaria, imponendo un’illogica commissione dell’8% ai contratti, di cui il 5% verrebbe trattenuto e il 3% versato a Karina.
Le stime di Spagnuolo indicano presunte tangenti che variano tra i 500 mila e gli 800 mila dollari al mese (430mila e 688mila euro). Durante la presidenza di Milei, iniziata nel dicembre 2023, il valore dei contratti pubblici con Suizo Argentina è aumentato da 3 milioni a 80 milioni di dollari (2,6 e 69 milioni di euro).
Nonostante le accuse non coinvolgano direttamente il presidente, Spagnuolo ha dichiarato di aver avvisato Milei degli illeciti: «Javier, lo sai che rubano, che tua sorella ruba». Spagnuolo, considerato un alleato vicino a Milei, ha visitato la residenza presidenziale di Quinta de Olivos molte volte in 15 mesi. Già in un primo momento, Spagnuolo aveva cercato di negare l’autenticità delle registrazioni, sostenendo che fossero generate da intelligenza artificiale, per poi ammettere che la voce era la sua.
Giovedì scorso, il governo ha licenziato Spagnuolo, nonostante fosse stato difeso in passato. La polizia ha successivamente perquisito la sua abitazione, sequestrandogli due telefoni cellulari e un documento che lo autorizzava a rappresentare Milei. Durante le perquisizioni, la polizia ha sequestrato anche 266mila dollari e 7 milioni di pesos a Emmanuel Kovalivker, uno dei proprietari di Suizo Argentina, mentre l’altro proprietario, Jonathan Kovalivker, risulta irreperibile.
Mentre lo scandalo si intensificava, Milei ha inizialmente cercato di ignorarlo, ma ha poi cambiato posizione, definendo Spagnuolo un funzionario di poco peso e tentando di dipingere le accuse come un attacco politico in vista delle elezioni di metà mandato di ottobre, decisive per il suo sostegno popolare. Le accuse di corruzione, però, minacciano di danneggiare gravemente il suo partito, coinvolgendo anche figure di spicco come il presidente della Camera Martín Menem.
Milei ha atteso a lungo prima di affrontare pubblicamente la questione. Solo recentemente ha difeso sua sorella durante un comizio, pur senza riferirsi direttamente allo scandalo. Durante quel discorso, il presidente ha fatto un lapsus significativo, dicendo: «Les estamos afanando los choreos», insomma «stiamo rubando ai ladri», creando confusione e attirando l’attenzione mediatica.
Mercoledì, durante l’evento interrotto dalle proteste, ha chiesto un applauso per Karina, sostenendo che le accuse siano «menzogne» e promettendo di dimostrarlo in tribunale, mentre denuncia Spagnuolo per le sue affermazioni.
Non ci posso credere, le cose sono davvero messe male in Argentina. È triste vedere come la corruzione possa intaccare anche la fiducia in chi dovrebbe guidare il paese. E mentre i cittadini protestano, loro continuano a rubare… Sembra quasi che non ci sia fine a questo schifo.