Prima i dazi, adesso la nuova apertura al presidente russo. La distanza tra Casa Bianca e Vecchio Continente non fa che crescere
Dichiarazione dopo dichiarazione crescono le distanze tra Usa e Ue mentre si accorciano quelle con la Russia. A dividere c’è il tema dei dazi, che pesano come una scure sull’economia europea, ma c’è anche il ruolo che il presidente americano Trump sta giocando e giocherà con Mosca.
Trump: “Mi piacerebbe riavere Putin al G7”
L’ultima doccia fredda per l’Europa sta tutta in una frase: “Credo a Putin quando si tratta della pace in Ucraina. Mi piacerebbe riaverlo al G7: la Russia dovrebbe sedersi al tavolo”.
Molto più di una porta aperta per Putin e la Russia, che era stata estromessa dal G8 nel 2014 dopo l’annessione della Crimea.
Questa frase infatti è solo l’ultima delle dichiarazioni pro Russia fatte da Trump. Il tycoon ha già espresso il suo “no” l’ingresso dell’Ucraina nella Nato e ha anche definito improbabile che dopo la guerra si torni ai confini precedenti al 2014. Tutte idee che suonano come una mano tesa a Putin e uno schiaffo all’Europa.
Perché la Russia è fuori dal G7
Il Gruppo dei 7 riunisce i Capi di Stato e di Governo delle 7 nazioni più industrializzate del mondo. Ne fanno parte: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti. La Russia era entrata a far parte del gruppo – che per questo da G7 era diventato G8 – nel 1997, Nel 2014 però è stata sospesa la partecipazione del governo russo come risposta all’annessione della Crimea.
“Il diritto internazionale – recitava il comunicato con cui si ufficializzava l’esclusione di Mosca – proibisce l’acquisizione di una parte o di un intero territorio attraverso la coercizione o la forza. Tali comportamenti violano i principi base che costituiscono il sistema internazionale. Condanniamo il referendum illegale tenuto in Crimea, in violazione della Costituzione dell’Ucraina. Condanniamo inoltre con forza il tentativo illegale, da parte russa, di annettere la Crimea in violazione del diritto internazionale consuetudinario e pattizio. Non riconosciamo né l’uno né l’altro”.