Sciopero generale per Gaza: le dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha commentato lo sciopero generale per Gaza, dichiarando che la valutazione dell’evento “dipende dai punti di vista”. Durante un incontro alla Leopolda 13 a Firenze con Matteo Renzi, ha contestato la narrazione della Cgil di Maurizio Landini, che aveva descritto la mobilitazione come “senza precedenti” e affermato che “più di 2 milioni di persone” avevano partecipato alle manifestazioni. Secondo Piantedosi, il Viminale ha registrato una partecipazione inferiore, stimando tra le 400 e le 500mila persone presenti, nonostante la considerevole portata degli eventi, riporta Attuale.
Il bilancio provvisorio del ministro è di soddisfazione, ringraziando le forze dell’ordine per i dispositivi di sicurezza messi in atto. Nonostante le interruzioni di strade, ferrovie e aeroporti causate dai manifestanti, Piantedosi ha dichiarato che il diritto allo sciopero è una libertà fondamentale, affermando che il governo sosterrà sempre questo diritto, pur condannando chi ha creato situazioni di violenza.
In risposta alle accuse di una “guerra politica” tra le organizzazioni sindacali e il governo, Piantedosi ha evidenziato come la Cgil stia chiamando alla “rivolta sociale”, affermando che, mentre il tema di Gaza è nobile, il governo è soddisfatto che i temi prevalenti sulle piazze non riguardino occupazione o economia. Questi ultimi, ha aggiunto, sono settori dove il governo ha registrato progressi significativi.
Piantedosi ha anche menzionato la situazione di CasaPound e ha discusso l’accelerazione per la creazione di Centri di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) in Toscana. Il ministro ha preso un impegno per aggiornare il Parlamento riguardo ai flussi migratori, accusando l’opposizione di non essere a conoscenza della reale situazione.
Infine, riguardo al rischio di un’escalation della violenza in risposta alle manifestazioni, Piantedosi ha dichiarato: “Se temiamo un’escalation? Quella va sempre temuta”, richiamando l’attenzione sull’importanza di una preparazione adeguata delle forze di polizia e della necessità di affrontare ogni situazione con prudenza.