Scontro Zaia-Forza Italia in Veneto: Tosi rilancia l’ipotesi di una lista civica del governatore

09.07.2025 20:45
Scontro Zaia-Forza Italia in Veneto: Tosi rilancia l'ipotesi di una lista civica del governatore

Dalle accuse di Tosi sulla gestione della sanità e della Pedemontana alle dure repliche della giunta veneta: lo scontro interno al centrodestra apre nuovi scenari per le regionali, riporta Attuale.

Le tensioni tra Forza Italia e il governatore del Veneto Luca Zaia si intensificano. In questi giorni, i contrasti tra le due fazioni emergono in maniera sempre più evidente, alimentando malumori e dissidi. In quest’ottica, Zaia ha ipotizzato la creazione di una propria lista civica, «capace di raccogliere il 40-45% dei consensi», mirando anche a intercettare elettori al di fuori del centrodestra. Questa dichiarazione ha avuto un impatto forte, evidentemente finalizzato a spingere i leader della coalizione a chiudere il dibattito. Tuttavia, la reazione di Forza Italia è stata negativa. Dopo che Antonio Tajani ha promosso con vigore la candidatura di Flavio Tosi, quest’ultimo ha risposto con toni severi, superando le consuete riserve, evidenziando «i gravi problemi ereditati da Zaia». Queste affermazioni hanno irritato i vertici della Lega e chiunque sia vicino al governatore. Così, si profila ora una corsa a tre per le prossime regionali: «Con le attuali circostanze, Zaia e Forza Italia non correranno insieme», dicono le fonti.

Il giudizio della Corte dei Conti

La situazione è stata influenzata dal giudizio recente della Corte dei Conti, che ha espresso un parere favorevole sul bilancio della Regione Veneto per il 2024, confermando un’amministrazione complessivamente positiva. La Regione è stata identificata come «una delle più virtuose d’Italia», con un’amministrazione «attenta e rigorosa». Tuttavia, sono emerse anche osservazioni critiche: la Corte ha avvertito Zaia riguardo a questioni come il deficit della Fondazione Milano-Cortina 2026, le discrepanze tra entrate e uscite della Superstrada Pedemontana Veneta e le liste d’attesa nella sanità. Zaia ha rivendicato il risultato, caratterizzandolo come «un giudizio autorevole e oggettivo che testimonia la virtuosità del Veneto». Per quanto riguarda le criticità sollevate, ha minimizzato: «La parifica è stata raggiunta e le problematiche sono di poco conto, considerando la relazione positiva». Tuttavia, ciò ha fornito a Forza Italia l’occasione per riaccendere le polemiche.

Tosi: «Voragini nel bilancio regionale»

Forza Italia ha quindi colto il momento per rilanciare la questione. «La Corte dei Conti, purtroppo, sottolinea e conferma quelli che erano già noti come i due problemi principali lasciati da Zaia: la sanità, in particolare le liste d’attesa, e la Pedemontana, che crea voragini nel bilancio regionale», ha dichiarato lo stesso Tosi. Ha poi aggiunto: «La Pedemontana è un progetto cruciale, ma Zaia ha cambiato le condizioni con il privato, firmando un contratto svantaggioso per la Regione». Riguardo alla sanità, ha affermato: «Le liste d’attesa sono inaccettabili e i pazienti veneti devono affrontare attese che superano anche un anno per interventi programmati». Pertanto, «c’è ancora molto da fare. Noi avremmo evitato festeggiamenti a Palazzo Balbi».

Le repliche

Immediatamente sono arrivate le risposte dai membri della giunta coinvolti, il team di Zaia. La vicepresidente della Regione Veneto e assessore alle Infrastrutture, Elisa De Berti, ha accusato Tosi di non limitarsi a un’ignoranza, ma di avere una volontà chiara di «mistificare la realtà». Anche l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, è intervenuta: «Ci sono alleati che, anche in periodi difficili, collaborano con le istituzioni. Al contrario, c’è chi – come Flavio Tosi, ora in campagna elettorale – preferisce lanciare attacchi sterili e strumentali contro la sanità veneta e i suoi ospedali».

Sul piano nazionale

La tensione è palpabile a livello regionale e inevitabilmente si riflette anche a livello nazionale. Tosi ha scelto di rompere il silenzio e di inserirsi con decisione nel dibattito pre-elettorale, appena un giorno dopo che Tajani ha ribadito il suo sostegno alla candidatura dell’ex sindaco di Verona. «Proporremo Tosi perché è un uomo capace di amministrare. Non vogliamo imporre i nostri candidati a nessuno, ma non accetteremo nemmeno che ci vengano imposti», ha affermato. Queste parole rispecchiano la linea recente del ministro, che ha già chiuso la porta a un terzo mandato (e quindi anche a Zaia), sottolineando che il limite dei due mandati «serve a evitare incrostazioni di potere», citando anche figure storiche come Mussolini e Hitler, saliti al potere dopo aver «vinto le elezioni». Tuttavia, in un momento così delicato, Fratelli d’Italia sembra propendere per un approccio più cauto, mentre Forza Italia si lancia intensamente nella campagna elettorale.

E alle regionali?

Il quadro politico si complica ulteriormente. Ci sono all’orizzonte rischi di spezzettamento. Recentemente, Zaia ha mostrato apertura a presentarsi con una lista autonoma, mentre prima sembrava impensabile che i partiti di centrodestra non si presentassero uniti per le prossime regionali. Lo scenario attuale vede Lega e Fratelli d’Italia pronte a collaborare, probabilmente delegando a Giorgia Meloni la scelta del candidato principale. Secondo alcuni, l’uomo di Giorgia sarebbe il senatore Luca De Carlo. Forza Italia sta invece spingendo decisamente per Tosi. In questo contesto, Zaia si trova dinanzi a una scelta strategica: accettare di correre con un ruolo significativo all’interno della coalizione di Meloni, assicurandosi posizioni da assessore di rilievo, oppure presentarsi con una propria lista, puntando sull’autonomia, consapevole però che il suo nome rischierebbe di essere escluso dal governo della Regione. Questi movimenti rimarranno però in stand-by finché i tre leader non riusciranno a organizzare un vertice decisivo per risolvere questioni aperte e definire le candidature, mettendo ordine in una situazione sempre più complessa.

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