Attivista conservatore Charlie Kirk ferito a colpi d’arma durante un evento universitario nello Utah
Charlie Kirk, attivista politico conservatore statunitense di 32 anni, è stato colpito al collo da un proiettile mentre si trovava sul palco di un evento alla Utah Valley University, lo scorso 10 settembre 2025. Kirk, fondatore di Turning Point USA, è stato immediatamente assistito e trasportato in ospedale dopo l’incidente. Le autorità hanno arrestato un sospettato, presumibilmente uno studente, responsabile dello sparo, avvenuto a circa 180 metri di distanza dal luogo dell’evento, riporta Attuale.
All’evento, tenutosi sotto un tendone, Kirk, noto sostenitore di Donald Trump, stava esprimendo le sue opinioni sulla violenza delle gang al momento in cui è stato colpito. La polizia ha confermato di aver ricevuto segnalazioni di un colpo sparato nel campus e ha avviato un’indagine sull’incidente, che ha portato alla temporanea chiusura dell’Università.
In un breve video successivamente diffuso sui social media, si può vedere Kirk mentre si piega all’indietro, con un fiotto di sangue che fuoriesce dalla ferita. Le sue condizioni attuali non sono state rese note, ma i funzionari della sicurezza hanno assicurato che è stato immediatamente assistito da personale medico.
Alla notizia dell’attacco, importanti figure politiche, tra cui il presidente Trump, hanno espresso il loro sostegno, incoraggiando i sostenitori a pregare per la recupero di Kirk. “Dobbiamo tutti pregare per Charlie Kirk”, ha scritto Trump su Truth. Anche il vicepresidente JD Vance ha condiviso il suo supporto su X, definendo Kirk “un brav’uomo e un giovane padre”.
Attivista di spicco nel panorama politico conservatore, Charlie Kirk ha accumulato oltre 5,2 milioni di follower su X e 7,3 milioni su TikTok, rendendolo una figura influente, soprattutto tra i giovani elettori statunitensi. La sua associazione, Turning Point USA, è stata fondata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere valori conservatori nei campus universitari americani.
La comunità locale è in stato di shock a seguito di questo episodio di violenza, mentre le autorità continuano le indagini sulla dinamica dei fatti e sul contesto in cui sono avvenuti.
Incredibile! In un evento universitario ci si aspetterebbe un confronto civile, non la violenza. Non è la prima volta che questi attivisti conservatori attirano l’attenzione, ma arrivare a estremi così gravi è allucinante. Le università dovrebbero essere luoghi di dialogo, non di scontri. E noi in Italia pensiamo di essere i soli a doverci preoccupare della sicurezza…