Statua di San Giovanni Paolo II imbrattata a Roma, Meloni: “Atto indegno”, Tajani: “Basta odio”

04.10.2025 16:05
Statua di San Giovanni Paolo II imbrattata a Roma, Meloni: “Atto indegno”, Tajani: “Basta odio”

Imbrattata la statua di San Giovanni Paolo II a Roma

Roma, 4 ottobre 2025 – Il clima di odio che permea le piazze impegnate per la pace ha colpito anche la statua di San Giovanni Paolo II alla stazione Termini di Roma, vandalizzata con la scritta “Fascista di m…” e l’immagine di una falce e martello, dopo il passaggio di alcuni manifestanti. L’episodio, stigmatizzato su X dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha ricevuto in poche ore centinaia di commenti indignati e increduli. “Non ci sono parole per condannare la profanazione della statua di San Giovanni Paolo II da parte di estremisti di sinistra”, ha dichiarato Tajani, sottolineando che “basta odio! Basta cattivi maestri!”, riporta Attuale.

La premier Giorgia Meloni ha commentato l’accaduto, affermando: “A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo ‘fascista di m…’ e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno compiuto da persone obnubilate dall’ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”.

Nelle piazze italiane, un clima di tensione alimenta episodi di odio. Recenti insulti contro i leader politici Matteo Salvini e Meloni sono emersi a Bisceglie e Genova, in risposta alla recente azione di blocco della Flotilla da parte di Israele. Un striscione a Bisceglie recitava: “Meloni, Tajani, Salvini farete la fine di Mussolini”, mentre a Genova è comparsa la scritta: “Salvini come Kirk”. Qui si amplifica un clima di ostilità, mentre sfilano manifestazioni di stampo pro-Gaza.

La presenza di striscioni del Fronte della Gioventù comunista a Roma, con immagini di Meloni, Tajani e Salvini etichettati come “complici del genocidio”, suggerisce che tali sentimenti di odio rischiano di avvelenare l’atmosfera già tesa delle piazze italiane. Le manifestazioni continuano a manifestare un mix di richieste di pace e attacchi ideologici, mettendo in luce la frattura presente nel dibattito pubblico.

Il governo e i leader politici sono chiamati a riflettere su come arginare un clima sempre più incendiario, mantenendo il rispetto per le diverse opinioni pur contrastando la crescente ondata di violenza verbale. La situazione rimane critica, con l’attenzione internazionale rivolta alle risposte che l’Italia fornirà per preservare un dialogo costruttivo e pacifico.

Aggiungi un commento

Your email address will not be published.

Da non perdere