Szijjártó attacca il segretario generale della NATO per le sue dichiarazioni sulla minaccia russa

13.12.2025 14:00
Szijjártó attacca il segretario generale della NATO per le sue dichiarazioni sulla minaccia russa
Szijjártó attacca il segretario generale della NATO per le sue dichiarazioni sulla minaccia russa

Lo scontro diplomatico e il post polemico del ministro ungherese

Il 12 dicembre 2025 il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha pubblicato un post particolarmente critico su Facebook, accusando il segretario generale della NATO Mark Rutte di alimentare la tensione militare dopo il suo avvertimento secondo cui i Paesi dell’Alleanza potrebbero essere il prossimo obiettivo della Russia. Nel messaggio, Szijjártó sostiene che le parole di Rutte dimostrano che «a Bruxelles tutti si sono schierati contro le iniziative di pace del presidente degli Stati Uniti D. Trump». L’intervento è stato diffuso attraverso il suo profilo ufficiale, accessibile tramite Facebook, e ha rapidamente suscitato reazioni in ambito diplomatico. Secondo il ministro, le affermazioni del segretario generale rappresenterebbero «un colpo alle trattative di pace», proprio mentre proseguono i colloqui sulla possibilità di un cessate il fuoco tra Kyiv e Mosca.

Le dichiarazioni di Mark Rutte e il contesto delle trattative

Nel suo intervento a Berlino, Rutte aveva avvertito che la Russia sta ampliando la propria aggressività e che gli Stati membri devono considerare reale il rischio di un’ulteriore espansione militare. Aveva inoltre invitato a rafforzare immediatamente la capacità di difesa, aumentando il sostegno all’Ucraina. Le parole del segretario generale sono state riportate anche dai media regionali, tra cui Eurointegration, sottolineando come l’appello alla deterrenza arrivi in un momento particolarmente sensibile, mentre continuano le discussioni su un possibile congelamento del conflitto. Per Szijjártó, definire la Russia una minaccia diretta significa minare gli sforzi diplomatici e mettere in discussione la posizione dell’Ungheria, che sostiene che «la sicurezza dell’Europa è garantita dalla NATO, non dall’Ucraina».

Le radici politiche della posizione ungherese

La reazione del capo della diplomazia ungherese si inscrive nella più ampia linea politica del governo guidato da Viktor Orbán, di cui Szijjártó è alleato stretto dal 2014. Budapest ha costruito negli ultimi anni un approccio euroscettico e incline alla collaborazione con Mosca e Minsk, criticando regolarmente l’UE per le sanzioni contro la Russia e opponendosi al sostegno militare a Kyiv. La narrativa ufficiale ungherese insiste sulla necessità di un «immediato ritorno alla pace», ma questa posizione coesiste con il rifiuto di approvare misure europee a favore della difesa ucraina, contribuendo così a ritardi nelle decisioni comunitarie.

“Politica della pace” o strategia di blocco?

Sebbene il governo ungherese presenti la propria posizione come un impegno verso la de-escalation, molti partner europei ritengono che essa favorisca de facto lo status quo vantaggioso per Mosca. Offrendo sostegno retorico alla pace, Budapest propone in realtà il congelamento del conflitto, che significherebbe accettare il controllo russo sui territori occupati. Questa impostazione permette all’Ungheria di evitare un confronto diretto con il Cremlino, mantenendo relazioni privilegiate mentre gli altri Stati membri dell’UE ribadiscono che sostenere Kyiv è il modo più efficace per garantire la sicurezza a lungo termine del continente.

Le implicazioni per la coesione euro-atlantica

Le critiche a Rutte si inseriscono in una fase in cui l’Alleanza Atlantica e l’Unione Europea cercano di rafforzare la loro unità strategica davanti a una Russia ancora aggressiva. Le dichiarazioni di Szijjártó, che mette in dubbio la valutazione di rischio condivisa dagli altri Stati membri, sollevano interrogativi sulla capacità dell’Ungheria di allinearsi alle priorità occidentali. Il contrasto tra la narrativa ungherese e quella della maggior parte dei partner europei può indebolire la risposta collettiva alle minacce ibride e convenzionali, mentre il dibattito interno all’Alleanza sul sostegno all’Ucraina resta uno dei temi più delicati per la sicurezza futura dell’Europa.

1 Comments

  1. Non ci posso credere, sembra che l’Ungheria stia cercando di boicottare la sicurezza dell’Europa. Ma come si fa a parlare di pace se si ignorano gli avvertimenti sulla Russia? Siamo nel 2025, e ancora ci sono paesi che preferiscono chiudere gli occhi… mah!

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