Il tentativo di suicidio di Ryan Routh dopo la condanna per l’attentato a Trump
Ryan Routh, l’uomo responsabile di un tentativo di assassinio contro Donald Trump nel suo golf club in Florida un anno fa, ha tentato di pugnalarsi al collo con una penna dopo essere stato condannato per tutte le accuse. È stato fermato in tempo dalle autorità, riporta Attuale.
Il 15 settembre 2024, l’ex presidente e candidato repubblicano alla Casa Bianca si trovava nel suo campo da golf a West Palm Beach, Florida, in compagnia dell’amico e mega-finanziatore Steve Witkoff quando fu sventato il suo attentato. Durante il gioco, tra le buche 5 e 6, Trump era circondato dai servizi segreti. Un agente si era precedentemente messo a perlustrare l’area e notò la canna di un fucile semiautomatico tipo AK-47 che emergeva dalla recinzione metallica tra i cespugli, a una distanza di 350-500 metri da una posizione vantaggiosa. Il fucile, dotato di cannocchiale da puntamento, sarebbe stato in grado di colpirlo da tale distanza. Grazie all’osservazione di un testimone che lo vide uscire dai cespugli e fotografò la targa dell’auto, il sospetto fu arrestato.
Le autorità hanno incriminato Ryan Routh, 59 anni, con cinque capi d’imputazione, tra cui tentato omicidio di un importante candidato presidenziale, possesso di arma da fuoco per commettere un crimine violento e aggressione a un agente dei servizi segreti. I giurati hanno emesso un verdetto di colpevolezza per tutte le accuse. Routh rischia ora l’ergastolo. I pubblici ministeri hanno dichiarato che aveva acquistato un’arma di livello militare, studiato i movimenti di Trump e utilizzato una dozzina di telefoni usa e getta nel suo piano di assassinio, motivato da ragioni politiche.
Incredibile come la follia possa portare a gesti così estremi. Ci sono persone che non si rendono conto delle conseguenze delle loro azioni. Spero che Routh riceva il supporto di cui ha bisogno, anche se ha commesso atti terribili. In tutto questo mi chiedo, dove siamo arrivati?