Il Caso di Aurora Tila: Una Tragedia Inquietante
“Ti rovino davvero”. “Il mio piano di vendetta inizia da ora”. Frasi allarmanti, feroci minacce e un numero impressionante di messaggi che miravano a denigrare e spaventare. Questi elementi aggravano la situazione del quindicenne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, una ragazza di soli 13 anni, tragicamente deceduta dopo essere caduta dal settimo piano della propria abitazione a Piacenza. Recentemente, il pubblico ministero del Tribunale dei minori di Bologna, Simone Purgato, ha ottenuto dal giudice Chiara Alberti l’aggravante per stalking. Questa decisione è stata motivata dal fatto che la vittima fosse minorenne e che tra i due esistesse una relazione sentimentale. Aurora aveva cercato ripetutamente di interrompere il loro legame, comunicando chiaramente ai suo compagno, assistito dall’avvocato Ettore Maini, il suo desiderio. Tuttavia, il ragazzo non accettava questa decisione, portando a situazioni di ansia e paura, inclusi episodi di violenza fisica e un’escalation di messaggi intimidatori.
Nel tentativo di trovare chiarimenti, Aurora si era rivolta a ChatGpt chiedendo consigli su come affrontare la sua situazione: “Dovrei lasciarlo?” e “Come posso capire se si tratta di un amore vero o tossico?”. Le risposte suggerivano una via d’uscita. Messaggi inviati all’intelligenza artificiale tra luglio e ottobre 2024 coincidevano con un incremento delle aggressioni da parte del quindicenne. Il culmine di questa giostra tragica si è raggiunto il 25 ottobre, giorno in cui Aurora è caduta dal balcone. L’accusa sostiene che il giovane abbia “spinto volontariamente” la minore oltre la ringhiera mentre questa cercava disperatamente di aggrapparsi. Inoltre, sarebbe stato intenzionato a colpirla ripetutamente sulle mani per farla cadere, il che ha portato alla sua tragica morte.
Il quindicenne si è presentato in aula per l’inizio del processo, mentre la madre di Aurora, Morena Corbellini, accompagnata dagli avvocati Anna Ferraris e Mario Caccuri, ha espresso soddisfazione per l’aggravante di stalking. Tuttavia, la signora ha rivelato l’enorme dolore che prova: “Mia figlia non c’è più, e chi l’ha uccisa era in aula. L’ho rivisto per la prima volta da allora. È entrato con un atteggiamento sicuro, mi aspettavo qualcosa di diverso. Voglio solo giustizia”.
Presenti in aula anche l’avvocato Fiorella Vago che rappresenta la sorella di Aurora, Viktoria. Bentornata alla sua vita dopo il lutto, la 22enne ha scelto di non essere presente all’avvio del processo, ma ha promesso di tornare per l’udienza del 26 giugno, dove si discuterà la richiesta della difesa di un rito abbreviato condizionato all’audizione di due esperti legali. In caso contrario, si procederà con il rito ordinario. “Siamo determinati a fare sì che la verità emerga”, ha dichiarato l’avvocato Vago. Viktoria aveva già condiviso in passato le sue paure riguardo al rischio che il suo ex fidanzato potesse sfuggire alla giustizia, esprimendo con dolore: “Tutti i sogni di mia sorella sono stati strappati via”.