Tribunale di Venezia assolve uomo accusato di violenza sessuale su minore
Il tribunale di Venezia ha assolto un uomo di 52 anni, accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 15 anni, ritenuta consenziente nonostante la significativa differenza di età. La sentenza, emessa mercoledì da un collegio composto interamente da donne, ha respinto la richiesta della procura di una condanna a otto anni di carcere. La denuncia era stata presentata dai genitori della giovane. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il tribunale ha stabilito che la minorenne fosse consenziente in una relazione durata circa nove mesi con l’uomo, più grande di lei di 37 anni, riporta Attuale.
La relazione tra i due risale alla fine del 2020 e si è sviluppata attraverso scambi di “like” su Instagram, commenti e chat sempre più esplicite. Secondo l’accusa, gli incontri fisici sarebbero avvenuti dopo che l’uomo aveva “insistentemente chiesto di vedersi di persona”, nonostante i “categorici rifiuti” da parte della ragazza.
Durante il periodo della loro relazione, i due avrebbero avuto rapporti sessuali regolari, senza che i genitori della ragazza ne fossero a conoscenza. Il tribunale ha valutato diversi messaggi scambiati sui social, dove la ragazza si rivolgeva all’uomo dicendo frasi come “Tu sei mio” e inviava video in cui appariva nuda. La scoperta della relazione da parte dei genitori ha portato alla denuncia per violenza sessuale aggravata, ma il tribunale ha ritenuto la prova insufficiente.
La sentenza ha sollevato forti critiche da parte delle associazioni che lottano contro la violenza di genere. Maria Teresa Manente, responsabile dell’ufficio legale di Differenza Donna, ha dichiarato: “È una decisione che ci riporta indietro di trent’anni: ancora una volta non si crede alla parola di una ragazza e si finisce per attribuirle una responsabilità, come se il suo comportamento potesse legittimare la condotta di un uomo adulto”.
Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, ha aggiunto, sottolineando le dinamiche di adescamento online: “I casi raccontati dai media mostrano come spesso il primo contatto avvenga sui social o tramite sistemi di messaggistica istantanea. Il fatto che una ragazza giovanissima resti in una relazione non significa consenso a ciò che subisce. La mancata comprensione di queste dinamiche da parte delle istituzioni rappresenta una forma di violenza istituzionale, che si verifica quando la violenza viene derubricata a conflitto o consenso”.
Sono davvero sconvolta da questa decisione. Come si può giustificare una relazione simile? L’età conta eccome, e la ragazza ha solo 15 anni! È inaccettabile che il tribunale non prenda seriamente in considerazione la vulnerabilità dei minorenni in queste situazioni. Si fa così fatica a credere e proteggere le giovani donne… Che tristezza!
Incredibile!!! Come si può accettare che un adulto possa approfittare di una ragazzina di 15 anni e poi dire che era consenziente? Qui qualcosa non quadra, bisogna proteggere i più giovani, non giustificare certi comportamenti… che tristezza.