Trump al vertice Nato: battute e superlativi, ecco il suo “presidenziale” messaggio

26.06.2025 07:16
Trump al vertice Nato: battute e superlativi, ecco il suo "presidenziale" messaggio

Trump e il suo approccio alla geopolitica moderna

DAL NOSTRO INVIATO
L’AIA – La sala della conferenza stampa è in attesa, silenziosa, prima dell’ingresso di Donald Trump, che si presenta con il suo consueto abbigliamento formale. Ogni movimento è calcolato, mentre interagisce con la stampa, affrontando i giornalisti delle «fake news» con una familiarità sorprendente. Quando le porte si aprono, il presidente, con il suo abituale completo blu e cravatta rossa, si fa strada verso il podio. Il primo turno di domande presto evolve in un acceso scambio, con giornalisti che si alzano in piedi e alzano la voce per farsi sentire.

Durante questo secondo mandato, Trump dimostra una crescente padronanza della situazione. La sua calma apparente contrasta con il suo solito stile provocatorio, che emerge in battute pungenti. La sua attitudine si riflette nel dialogo con i reporter, rivelando uno stato d’animo che cerca di presentarlo come un vincitore. Dopo sei mesi di difficoltà sul piano internazionale, Trump pensa di poter finalmente esporsi come il leader capace. Si sofferma sull’operazione che ha distrutto centrifughe nucleari in Iran, glorificando i piloti e criticando aspramente i media che mettono in discussione il successo dell’operazione.

Trump gestisce con sicurezza i dettagli tecnici, ma ciò che conta per lui è la strategia politica finale: concludere la «guerra dei dodici giorni» tra gli ayatollah e Israele. Non si tira indietro nemmeno di fronte a confronti audaci, paragonando le azioni contro i reattori iraniani a quelle storiche di Hiroshima e Nagasaki. Con un linguaggio che vuole mettere in risalto il suo ruolo di leader, afferma di essere «il presidente essenziale», riprendendo le parole di un’epoca passata e riadattandole al presente. Ogni successo, come la stabilizzazione del Kosovo o la tregua tra India e Pakistan, diventa un suo merito.

Tuttavia, l’assenza di soluzioni per il conflitto in Ucraina solleva interrogativi. Durante un incontro con una giornalista ucraina, Trump cerca di giustificare le sue difficoltà, riconoscendo che i problemi con Putin e Zelensky complicano la situazione. Con una certa reticenza, si impegna a fornire supporto, sottolineando che la disponibilità di armamenti è limitata, specialmente dopo i recenti invii a Israele. Riconosce le sfide che l’Ucraina deve affrontare, augurando fortuna alla giornalista e al suo soldato rimasto al fronte.

L’approccio di Trump mostra limiti evidenti, specialmente quando si parla di Russia. La sua idea di «deterrenza americana» richiama un passato di tensioni globali, suggerendo un ritorno a strategie superate. Con una visione ottimistica, afferma di voler incontrare gli iraniani e lascia che vendano petrolio liberamente. A fronte di tutto ciò, l’assenza di comunicazioni positive da Mosca rappresenta un problema per il suo progetto di leadership essenziale.

In sintesi, anche se Trump cerca di ridisegnare il suo ruolo sul palcoscenico mondiale, le sfide che affronta sono complesse e richiedono sforzi più sostanziali per essere superate. E nel suo tentativo di emergere come una figura decisiva, i limiti del suo approccio stanno già apparendo evidenti, mentre cerca di navigare tra le insidie della situazione internazionale contemporanea. Come riportano le cronache, Trump resta al centro dell’attenzione, ma la sua efficacia rimane ancora da dimostrare, riporta Attuale.

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