Trump fa pressione su Bibi: «Sulla Gaza sarò fermo, voglio il cessate il fuoco»

02.07.2025 07:25
Trump fa pressione su Bibi: «Sulla Gaza sarò fermo, voglio il cessate il fuoco»

È tempo di riflessioni nel contesto mediorientale per Benjamin Netanyahu e Donald Trump. A poco più di una settimana dalla conclusione dei recenti combattimenti contro l’Iran, i due leader si preparano per un incontro a Washington previsto per lunedì. Le loro agende presentano molteplici punti in comune, ma rivelano anche interessi divergenti. Questo sarà il loro terzo incontro dall’insediamento di Trump come presidente degli Stati Uniti, avvenuto il 20 gennaio, e potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase nelle relazioni mediorientali. Si parla anche della possibile ripresa dei Pacta di Abramo, nonostante la tragica situazione di civili a Gaza richiami con urgenza l’attenzione sulla necessità di affrontare la questione palestinese nell’ambito della normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita, riporta Attuale.

Un recente attacco missilistico da parte degli Houthi yemeniti, alleati dell’Iran, ha messo in evidenza la persistente emergenza bellica. Le forze israeliane hanno affermato di essere riuscite a neutralizzare il missile in volo. Netanyahu e Trump intendono presentare le operazioni militari come una chiara vittoria contro Teheran, ribadendo che qualsiasi tentativo di ripresa del programma nucleare iraniano sarà contrastato con nuove e più intensificate azioni militari. Tuttavia, le dichiarazioni da parte iraniana non lasciano presagire un’apertura alle minacce esterne.

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha espresso in una conversazione con la diplomazia europea, condannando quello che lui definisce «l’approccio distruttivo degli europei» e attaccando l’«aggressione sionista e americana». Netanyahu, dal canto suo, considera l’intervento militare USA contro l’Iran come un successo personale e sta cercando di consolidare la propria popolarità interna in vista di un’eventuale elezione anticipata, che potrebbe garantire un nuovo mandato e un ulteriore rinvio del processo di corruzione a suo carico.

In merito alla situazione di Gaza, le due agende presentano le incognite maggiori. Trump ha affermato che sarà inflessibile con Netanyahu nella richiesta di un cessate il fuoco imminente — entro la prossima settimana, ha affermato — sostenendo che anche il premier israeliano sarebbe d’accordo. L’inviato israeliano, Ron Dermer, è attualmente a Washington per facilitare i colloqui con l’inviato USA, Steve Witkoff, il Segretario di Stato, Marco Rubio, e il vice presidente, JD Vance. Gli sforzi di mediazione degli Stati Uniti stanno coinvolgendo emissari egiziani e qatarioti di Hamas. Si discute di una possibile tregua di 60 giorni, durante la quale Hamas dovrebbe liberare circa dieci ostaggi israeliani, mentre i corpi di altri 15 ostaggi vengano restituiti. Tuttavia, rimane incerto se tale accordo potrà essere realizzato efficacemente.

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