Trump intensifica le purghe tra i funzionari governativi, temi legali emergono

30.08.2025 08:05
Trump intensifica le purghe tra i funzionari governativi, temi legali emergono

Licenziamenti strategici nei vertici dell’amministrazione Trump generano preoccupazioni istituzionali

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
NEW YORK – Tre recenti licenziamenti da parte di Donald Trump hanno sollevato forti timori riguardo alla credibilità di istituzioni americane tradizionalmente considerate al di sopra della politica. Ad agosto, il presidente ha rimosso Erika McEntarfer, commissaria dell’Ufficio delle statistiche del lavoro, dopo un rapporto sull’occupazione che ha deluso le aspettative (ha affermato che i dati erano «truccati» per metterlo in cattiva luce); sta cercando di destituire Lisa Cook, governatrice della Federal Reserve; e ha appoggiato la decisione del segretario della Sanità Robert Kennedy Jr., di licenziare Susan Monarez, direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), a seguito di uno scontro sui vaccini. A questo, si sono sommate le dimissioni di quattro dirigenti dei CDC, riporta Attuale.

Storicamente, altri presidenti hanno rimosso funzionari di nomina politica, ma non si era mai assistito a un’azione di tale portata. Le purghe di Trump sono iniziate il giorno stesso del suo secondo insediamento a gennaio, apparendo come un tentativo senza precedenti di centralizzare il potere esecutivo. I suoi sostenitori giustificano queste scelte, argomentando che ha il diritto di licenziare funzionari non allineati alle sue politiche. «Per anni i candidati repubblicani hanno promesso di ridurre il potere dei burocrati non eletti, ma il presidente Trump ha effettivamente mantenuto questa promessa a lungo cercata», sostiene la Casa Bianca. «Sarò il vostro guerriero, la vostra giustizia, la vostra vendetta», promise Trump durante la campagna elettorale. A luglio, ha accusato Obama di alto tradimento.

La legalità di tali licenziamenti è attualmente oggetto di valutazione da parte dei tribunali. Secondo il gruppo di monitoraggio “Citizens for Responsibility and Ethics in Washington”, alcuni licenziamenti sono legali, mentre in altri casi sussistono dubbi.

Trump ha riformato radicalmente il dipartimento di Giustizia, ponendo i suoi avvocati personali ai vertici e rendendo più semplice il licenziamento dei funzionari federali. Tra le sue azioni iniziali, si annovera la rimozione o la riduzione di rango di circa venti ispettori generali, otto dei quali hanno intentato causa. Quando Reagan licenziò 15 ispettori generali, le critiche bipartisan lo costrinsero a ripristinarne alcuni. Da allora, il Congresso ha invitato i presidenti a astenersi da simili azioni, e in genere, questa indicazione è stata seguita.

In marzo, Trump ha licenziato due membri democratici della Federal Trade Commission, contrariamente a una sentenza della Corte Suprema del 1935 che vieta tali licenziamenti. L’amministrazione punta a ribaltare questa decisione per legittimare le nomine politiche in posizioni ritenute apolitiche. Per Trump e i suoi sostenitori, in questo secondo mandato non ci sono nomine apolitiche; i burocrati vengono identificati come parte di uno “Stato profondo” e considerati nemici, con la lealtà come unico criterio di selezione. Ha destituito anche Colleen Shogan, direttrice degli Archivi nazionali, coinvolta nel caso dei documenti classificati che non sono stati depositati correttamente.

Inoltre, 30 impiegati della Federal Emergency Management Agency (FEMA) sono stati sospesi dopo aver denunciato al Congresso l’inesperienza dei loro superiori nell’affrontare disastri naturali.

Le purghe stanno interessando anche il Pentagono, a partire da febbraio con la rimozione di C. Q. Brown. Una settimana fa, è stato licenziato il tenente generale Jeffrey Kruse, responsabile dell’intelligence del Pentagono, in seguito a un rapporto in contrasto con le affermazioni di Trump riguardo al programma nucleare iraniano. Anche il generale a capo dell’Air Force, David Allvin, ha lasciato il posto. La direttrice dell’intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, prevede di dimezzare il personale e ha revocato l’accesso ai dossier classificati a 37 funzionari, sia attuali che ex, che avevano denunciato interferenze russe nelle elezioni del 2016.

Il generale Timothy Hauth, a capo della National Security Agency, è stato licenziato ad aprile. Inoltre, il Consiglio di sicurezza nazionale ha visto un drammatico ridimensionamento, sotto la direttiva del segretario di Stato Rubio.

Infine, l’accesso a documenti riservati è stato negato anche a studi legali considerati legati al Partito democratico: alcuni hanno raggiunto accordi offrendo servizi pro bono a Trump, mentre altri hanno ottenuto vittorie in tribunale. Gli avvocati per i funzionari colpiti sono così numerosi che Abbe Lowell ha aperto uno studio specializzato per assisterli: tra i clienti figurano Monarez, Cook, Hunter Biden e la procuratrice di New York, Letitia James.

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