Trump vittorioso si concentra su Xi, Putin e Iran dopo il suo trionfo a Sharm el-Sheikh

14.10.2025 23:55
Trump vittorioso si concentra su Xi, Putin e Iran dopo il suo trionfo a Sharm el-Sheikh

di
Viviana Mazza, nostra inviata

«Sui due Stati vedremo». Soddisfazione per il plauso mediatico, ma critica la copertina di Time

Washington – «Non credo di averlo mai visto così orgoglioso», ha osservato un funzionario in viaggio con il presidente americano. Durante il volo di ritorno su Air Force One, Trump ha esaltato i «Paesi seri» presenti al summit di Sharm-el-Sheikh, definendoli una «stanza piena di soldi e potere» in grado di rilanciare Gaza. Ha espresso la felicità dei familiari degli ostaggi, affermando che «sono impazziti». I giornalisti hanno notato il contrasto tra il trionfo ricevuto in questo viaggio all’estero e le divisioni interne, cosa che ha infastidito Trump. Ha ricordato un’accoglienza positiva anche nel Bronx e sottolineato la sua soddisfazione per le «buone recensioni» dei media: «È un giorno importante, nessuno pensava che fosse possibile. E la stampa è stata molto rispettosa, tanto per cambiare. Non succede molto spesso», riporta Attuale.

I capelli scomparsi

La soddisfazione per la copertura mediatica è svanita il giorno dopo, a causa della copertina di Time: un articolo «relativamente buono» ma la foto dal basso «mi fa sparire» i capelli — ha lamentato Trump sul suo social Truth — e «c’è qualcosa che fluttua sopra la testa che sembra una corona ma estremamente piccola».

Il disarmo di Hamas

In risposta ai dubbi sul disarmo di Hamas, Trump ha dichiarato: «Se non si disarmano, li disarmeremo noi. E succederà rapidamente e forse in modo violento». Ha anche lamentato le difficoltà nel rintracciare i cadaveri degli ostaggi e ha difeso la solidità dell’accordo di pace, reagendo con irritazione a commenti sulla prematurezza delle discussioni di pace. Ha sottolineato: «Vuoi che altra gente venga uccisa? Che altre 3-400 mila persone siano uccise?». Ha insistito che «la guerra è finita. La guerra è finita. Lo capite?» ed è fiducioso grazie al potere dimostrato al summit.

E sul Nobel punzecchia il premier norvegese

Durante il vertice, Trump ha elogiato i leader di oltre venti Paesi che si sono presentati «con 20 minuti di preavviso». Ha espresso delle riserve su alcuni leader, ma non ha specificato chi. Una stretta di mano con Macron ha dato vita a un momento di tensione, mentre ha criticato Madrid per non aver aumentato la spesa per la difesa al 5% del PIL, minacciando dazi come punizione. Si è anche rivolto al premier norvegese Jonas Gahr Store con: «Norvegia, che cosa è successo?» probabilmente riferendosi al Nobel.

Due Stati o uno

Trump ha eluso una posizione chiara sulla soluzione dei due Stati, affermando: «Parlo di ricostruire Gaza. A molti piace la soluzione di uno Stato, ad alcuni la soluzione dei due Stati. Vedremo. Deciderò che cosa è giusto, ma sarà in coordinamento con altri Stati e Paesi».

Gli altri scacchieri

Con un Medio Oriente in transizione — grazie al ridimensionamento di Iran, Hamas e Hezbollah e alla caduta di Assad in Siria — molti analisti osservano il lavoro di Trump con cautela, domandandosi se perderà interesse prima di raggiungere un accordo finale. La sua attenzione è già rivolta all’incontro con Xi Jinping previsto per la fine di ottobre in Corea del Sud. Durante un vertice in Malesia, gli è stato chiesto di firmare un accordo di pace tra Thailandia e Cambogia. Prima di dirigersi in Israele, Trump ha indicato al suo inviato, Steve Witkoff, la necessità di concentrarsi sull’accordo nucleare con l’Iran, dopo aver risolto la guerra in Ucraina, con cui avrà un incontro con Volodymyr Zelensky per discutere dei missili Tomahawk. Inoltre, il presidente turco Erdogan potrebbe svolgere un ruolo cruciale con Putin: «È rispettato da Putin, ed è amico mio», ha affermato Trump, invitando a considerare come la pressione possa risultare efficace nelle negoziazioni.

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