Tsitsipas disperato: “Non so più cosa fare, non ha senso continuare”

30.06.2025 18:06
Tsitsipas disperato: "Non so più cosa fare, non ha senso continuare"

È un Stefanos Tsitsipas profondamente provato quello che si è presentato in conferenza stampa dopo il ritiro durante il secondo set del match di primo turno contro Valentin Royer a Wimbledon. Il tennista greco ha parlato con franchezza del problema persistente alla schiena, descrivendo una situazione critica che lo affligge da anni e che sembra non avere una soluzione definitiva, riporta Attuale.

Stefanos Tsitsipas affranto: “Non so più cosa fare. Non ha senso continuare a giocare”

“È difficile da spiegare. Sto affrontando molte battaglie in questo periodo. È davvero doloroso trovarmi in una condizione simile. Una delle cose che odio di più è ritirarmi. Dalla mia esperienza alle Nitto ATP Finals di Torino, il mio corpo ha iniziato a indebolirsi e ho intrapreso una lotta per mantenere la mia salute. Mi sento come se avessi esaurito tutte le strategie possibile. Ho provato di tutto e ho lavorato intensamente con il fisioterapista, ma ora non so più che fare”, ha dichiarato Tsitsipas durante la conferenza.

“È la sfida più dura che abbia mai affrontato, poiché si tratta di un problema cronico che non sembra destinato a risolversi o a migliorare. Sarà difficile. Ma se la situazione continua così, non ha senso continuare a giocare. Se non sto bene, vivere come tennista diventa insopportabile. Questo è un problema con il quale convivo da anni e colpisce la parte bassa della schiena. Potrebbe essere un infortunio molto serio. L’intervento chirurgico non è una possibilità, il danno è stato ormai fatto”.

“È un vero peccato. Ero stanco e avevo partecipato alla Coppa Davis qualche anno fa. Mi ero detto che sarebbe potuto accadere qualcosa di brutto se avessi giocato tante settimane di seguito. Non ho giocato bene agli US Open, ma anche in quel caso mi sono allenato intensamente. È stato in quel periodo che è successo. Il Tour è estremamente impegnativo per il nostro corpo”.

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