Mattarella: «Basta stragi di civili a Gaza e in Ucraina»
Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha affrontato nuovamente due temi a lui molto cari: la salvaguardia dell’ambiente e la protezione dei civili durante le «tristi» azioni belliche in corso, come quelle che si stanno verificando in Ucraina e Gaza. Ha lanciato un forte appello contro le stragi di innocenti. Questi argomenti, di grande importanza per il capo dello Stato, intrecciano la difesa del diritto internazionale e l’urgenza di garantire un futuro per le generazioni future, riporta Attuale.
Mattarella si è recato prima a Tesero, in Val di Fiemme, per commemorare il quarantesimo anniversario della tragedia di Stava, che portò alla morte di 268 persone a causa del crollo di un bacino di decantazione. In questa occasione, il presidente ha denunciato la scelta letale di ubicare l’impianto minerario in un luogo inadeguato: «una ubicazione che non poteva essere peggiore». Ha sottolineato che questa «calamità non naturale, ma causata artificialmente dall’uomo» è frutto della ricerca del profitto, chiedendo una maggiore responsabilità: «l’indifferenza al pericolo per le persone ha guidato decisioni errate sul nostro rapporto con l’ambiente, trasformando quest’ultimo in una risorsa da sfruttare anziché un valore da proteggere per la comunità».
Mattarella ha anche lanciato un monito inequivocabile: «non ci sono scuse, riconciliarsi con l’ambiente è cruciale per la coesione sociale e la democrazia. Lo sviluppo sostenibile è una conquista che è costata molto e che alcuni sembrano voler abbandonare come se fosse un fastidio piuttosto che un investimento per il futuro». Ha invitato alla riflessione sulla facilità con la quale, anche in Europa, si stanno trascurando le politiche ambientali per non ostacolare le aziende.
Successivamente, Mattarella si è recato a Rovereto per celebrare il centenario di Maria Dolens, la campana fusa con i cannoni di tutte le nazioni partecipanti alla Prima Guerra Mondiale. Un «ritorno» significativo, poiché visitò questa città nel 2000 come Ministro della Difesa in compagnia del Presidente Ciampi. In questo luogo simbolico, che rappresenta il rifiuto della guerra, ha espresso l’angoscia dell’umanità di fronte al riemergere di situazioni che sembravano superate, inclusi coloro che tentano di ripristinare guerre di annessione territoriale o dominazioni dei più forti sui più deboli.
Mattarella ha fatto riferimento esplicito agli eventi in Ucraina e Gaza, dove i civili sono spesso presi di mira, infrangendo il diritto internazionale stabilito dopo la Seconda Guerra Mondiale con la Convenzione di Ginevra, fondamentale per ridurre la brutalità dei conflitti. Ha condannato l’atteggiamento di chi crede di poter bombardare i civili nelle loro abitazioni o di chi assiste al massacro di giovani durante festeggiamenti, come accaduto il 7 ottobre ad opera di Hamas. «In questa situazione», ha ribadito il Capo dello Stato, «non si limita più al triste compito di colpire i soldati, ma si spara a chi prega o a chi distribuisce acqua e cibo ai bisognosi, come avviene a Gaza».
«Tutto ciò genera un contrasto radicale con le aspirazioni dell’umanità», ha concluso Mattarella, avvertendo che rischia di alimentare una spirale di risentimento e violenza. Per interrompere questo ciclo disastroso, è necessario «rilanciare un messaggio di speranza, una condizione verso la quale l’umanità deve aspirare, affinché prevalga ciò che è giusto sui tragici eventi che stiamo vivendo».