È la logica della guerra, e il diritto all’autodifesa include la risposta armata oltre-confine. Il Belgio annuncia la fornitura di 30 caccia F16
L’Ucraina ha il dovere di difendersi e di essere difesa dalla Russia, ma allo stesso tempo può decidere di contrattaccare. Unione europea e Nato sono pronte a sostenere la nuova fase della guerra, perché di questo si tratta, e in questa logica l’esercito regolare di Kiev può decidere di sparare «al di fuori dei propri confini». La riunione dei ministri della Difesa dell’Ue, a cui partecipa anche il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, getta le basi per un sostegno tutto nuovo al presidente ucraino, Volodymir Zelensky, nel giorno in cui lo stesso Zelensky è in visita a Bruxelles.
A mettere le cose in chiaro è, in ordine di arrivo e dichiarazioni di rito, la ministra olandese Kaija Ollongren. «Attacchi ucraini in suolo russo è qualcosa che non ho mai escluso», sottolinea. «È fisiologico», se si considera che «l’Ucraina è in guerra e deve difendersi», e per questo non sarebbe una sorpresa se le forze armate di Zelensky «dovessero attaccare in Russia». Un concetto ribadito da Stoltenberg. «Questa è una guerra», insiste il segretario generale della Nato, il quale ricorda che «secondo il diritto internazionale l’Ucraina ha il diritto di difendersi e questo implica anche raid su obiettivi militari in Russia». Una precisazione che appare scontata, ma che serve anche a segnare le distanze dalla Russia di Putin, accusa di attacchi deliberati a obiettivi civili anziché militari.
Il nuovo corso è reso possibile anche dal voto dell’Assemblea parlamentare della Nato, dove a larga maggioranza i deputati dei 32 Stati membri dell’Alleanza atlantica hanno adottato una dichiarazione che chiede ai governi di sostenere l’Ucraina nel suo diritto internazionale di difendersi «eliminando alcune restrizioni sull’uso delle armi fornite dagli alleati della Nato per colpire obiettivi legittimi in Russia». Una raccomandazione politica, con cui la Nato rompe gli indugi e apre una pagina tutta nuova, più attiva, nel conflitto russo-ucraino in senso più apertamente anti-Putin.
L’Ue si dice pronta a fornire tutto il sostegno utile alla controffensiva ucraina. «I nuovi sviluppi sul campo rendono la nostra assistenza militare ancora più importante», scandisce Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, preoccupato per «l’apertura di un nuovo fronte» a nord, con operazioni e combattimenti in direzione di Kharkiv. In questa mobilitazione tutta nuova dei partner occidentali, il Belgio, che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, annuncia la fornitura di 30 aerei F-16 all’esercito ucraino. I primi cacciabombardieri saranno consegnati entro fine anno. Una decisione accolta con favore da Hanno Pevkur, ministro della Difesa dell’Estonia. «Il nostro ruolo non è negoziare con Putin, ma sostenere l’Ucraina e fornire tutto ciò che serve per la sua vittoria».