Un video rivela nuove prove nel caso di omicidio di Luigi Mangione a New York

10.12.2025 10:45
Un video rivela nuove prove nel caso di omicidio di Luigi Mangione a New York

Inizio del processo contro Luigi Mangione per l’omicidio di Brian Thompson

Il primo dicembre, è iniziata una fase preliminare del processo contro Luigi Mangione, il ventisettenne statunitense accusato di aver ucciso Brian Thompson – amministratore delegato della società assicurativa UnitedHealthcare – lo scorso 4 dicembre per le strade di Manhattan. Mangione è accusato di omicidio volontario e di possesso illecito di armi. Nelle udienze di questi giorni il giudice dovrà decidere quali prove potranno essere usate nel processo: alcune di queste erano inedite e sono state diffuse dai giornali per la prima volta, riporta Attuale.

Il caso ha attirato l’attenzione internazionale sin dal momento dell’omicidio, in quanto la biografia di Mangione ha sorpreso sia le forze dell’ordine che i media, mentre sui social alcuni utenti hanno espresso sostegno nei suoi confronti, interpretando il gesto come una protesta contro il capitalismo e il sistema sanitario statunitense.

Mangione era stato arrestato il 9 dicembre 2024 in un McDonald’s di Altoona, Pennsylvania, a più di 400 chilometri dal luogo dell’omicidio. Durante le udienze, è stato mostrato il filmato della bodycam dei poliziotti che lo hanno arrestato: nel video, due agenti entrano nel locale e individuano Mangione seduto a un tavolo, chiedendogli il nome. Mangione risponde con un falso nome e viene invitato a mostrare i documenti.

Un’altra prova presentata durante l’udienza è la registrazione della telefonata di una manager del McDonald’s al 911, che segnalava un uomo sospetto. La manager ha descritto Mangione, notando che si era presentato con un cappello e una mascherina, rendendo il suo volto poco visibile, ma ha potuto osservare le sue sopracciglia, l’unico dettaglio distinguibile.

Tra le prove vi è stato anche il contenuto dello zaino che Mangione aveva con sé al momento dell’arresto, contenente un quaderno, un’arma da fuoco e un silenziatore. Tuttavia, i legali di Mangione sostengono che lo zaino non dovrebbe essere ammesso come prova, poiché la polizia lo avrebbe perquisito senza un mandato. All’interno, sono state trovate anche una falsa carta d’identità, un biglietto dell’autobus e diverse migliaia di dollari in contante.

È stata resa pubblica anche una “lista di cose da fare” trovata nello zaino, in cui Mangione aveva annotato come attenuare la propria riconoscibilità e come muoversi dopo la fuga, includendo istruzioni quali «sfoltire le sopracciglia», «comprare scarpe meno appariscenti», e «stare lontano dalle telecamere di sorveglianza».

Secondo l’accusa, nel bagaglio erano presenti altri appunti contenenti una mappa con possibili vie di fuga da Pittsburgh e una lista di oggetti ritenuti utili per la fuga e il nascondimento, tra cui un kit di sopravvivenza, una fotocamera digitale, mascherine e cibo. Mangione rischia dai 15 ai 25 anni di carcere per omicidio colposo nello stato di New York, pena che potrebbe aumentare in caso di condanna per altri undici capi d’accusa minori, tra cui possesso di un’arma clandestina. Parallelamente, è imputato in un procedimento federale per l’omicidio di Thompson, dove il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato che chiederà la pena di morte.

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