Risultati positivi per il programma UNHCR di integrazione dei rifugiati in Italia
Recentemente, l’UNHCR ha divulgato i risultati di una valutazione indipendente del programma “Welcome – Working for Refugee Integration”, attivo in Italia dal 2017, riportando dati significativi relativi al periodo 2020–2024. Lo studio, condotto da Opcit Research e basato su informazioni raccolte in cinque regioni italiane, ha coinvolto rifugiati, aziende, istituzioni e organizzazioni della società civile, evidenziando l’efficacia e la sostenibilità del programma per migliorare l’accesso dei rifugiati al lavoro e promuovere la coesione nelle comunità, riporta Attuale.
I risultati evidenziano che i rifugiati partecipanti al programma hanno registrato tassi di occupazione superiori alla media nazionale. Non si tratta solo di un aumento delle opportunità lavorative, ma anche di un miglioramento della qualità del lavoro: contratti regolari e condizioni dignitose, in linea con le competenze e qualifiche dei partecipanti. Ciò comporta una maggiore stabilità lavorativa e minori rischi di sfruttamento, sostenendo un percorso verso l’autonomia.
Oltre all’occupazione, il programma Welcome ha avuto un impatto positivo sulle competenze linguistiche e sulla fiducia dei rifugiati, aiutandoli a presentare meglio i loro profili professionali. Molti partecipanti hanno manifestato un accresciuto senso di appartenenza alle comunità locali e una maggiore inclusione sociale. Per le aziende, il programma rappresenta una risposta attiva alle esigenze di manodopera, fornendo strumenti pratici come la piattaforma digitale Welcome in One Click.
Il rapporto mette in evidenza anche il contributo delle reti locali; attraverso WelcomeNet, oltre 120 organizzazioni della società civile hanno collaborato per sviluppare approcci comuni, potenziando la loro capacità di supportare i rifugiati nel mercato del lavoro in collegamento con istituzioni locali. Questo approccio multi-attore ha consentito di rafforzare pratiche di inclusione estese oltre i singoli progetti.
“Dietro ogni percorso di lavoro c’è una persona che ricostruisce la propria vita. Con Welcome vediamo rifugiati che, grazie al loro impegno e al sostegno delle aziende, trovano non solo un impiego, ma una prospettiva di dignità e di futuro”, ha commentato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Questo programma ci ricorda che l’integrazione non è il risultato di un singolo attore, ma nasce dalla collaborazione di imprese, istituzioni e società civile: è la somma di tanti sforzi che rende possibile il cambiamento. Welcome è un modello che l’Italia offre come esempio anche ad altri Paesi europei”.
Tuttavia, la valutazione ha anche messo in luce le sfide da affrontare: la conoscenza della lingua italiana e il supporto ai più vulnerabili restano fattori critici per un’integrazione completa. Senza investimenti strutturali in questi ambiti, i risultati potrebbero non essere sostenibili nel tempo.